Da un lato Citylife, dall’altro la zona San Siro. Il nuovo mondo della finanza milanese e la parte residenziale. In mezzo a questo asse il Certosa District, un progetto di rigenerazione urbana di RealStep Sicaf che vede nel food e nel beverage un modo per far ripartire l’area da tempo dismessa. E in questo luogo nuovo, lo chef Fabio Abbattista ha creato la sua casa all’interno di un ex pennellificio. Un ristorante open space, senza barriere, con cucina a vista. Un fine dining contemporaneo e meno formale, solo con otto tavoli e trenta coperti. Si chiama “Abba”, quasi a riprendere il suo nome. Lo chef ha voluto fortemente Milano dopo l’esperienza di dieci anni in Franciacorta, nella cucina dell’Albereta Relais & Châteaux e ora, a pochissimi mesi dall’apertura, si trova già menzionato nella Guida Michelin.
Materie prime ricercate e contatto con i piccoli produttori. Questi sono gli elementi portanti della cucina di Abbattista, che vede nella Puglia, la sua regione d’origine, il punto di partenza del suo stile. “La mia cucina – ci racconta – la definirei essenziale, codificabile. Gli elementi si distinguono nei piatti e c’è una ricerca continua sul prodotto, sui produttori della zona e sulle mie radici pugliesi a cui sono molto legato”. Una ricerca che arriva alla selezione e alla proposta di prodotti come i piselli nani di Zollino, una piccola produzione salentina o il marasciuolo, un broccoletto selvatico della famiglia della senape o ancora la farina di grano arso o il barattiere, un mix tra un melone verde e il cetriolo.
“La semplicità, per me, è la base dell’innovazione”. E questa idea si rispecchia nel menu. Due i percorsi di degustazione da 90 euro o da 110 euro che cambiano in base alla stagione. In questo periodo non mancano prodotti come la zucca, l’uva e gli agrumi.
“Tutte le esperienze – racconta ancora – ti lasciano qualcosa dentro. Da quando ho iniziato a lavorare nei ristoranti fine dining mi sono reso conto che ogni luogo mi ha lasciato un ricordo, una suggestione. Lavorando tanti anni in Lombardia ho acquisito quelli che sono i gusti dei clienti”.
E adesso la scommessa di Milano, quella che lui stesso definisce la città più internazionale d’Italia. Un ambient molto essenziale ma caldo con tavoli in rovere, illuminato di giorno e con luci soffuse a cena. Un luogo rilassante e pulito, proprio come la cucina di Abbattista: essenziale, pulita e di gusto.
In un momento storico in cui si parla molto di crisi di fine dining Abbattista sottolinea con forza che possono cambiare i modi di raccontare le cose ma non il concetto di alta cucina. “Dal Covid in poi la ristorazione di qualità si sta avvicinando molto più alle esigenze dei clienti. Ambienti più informali, attenzione ai prezzi. Esiste ancora la ristorazione fine dining, è un modo di fare cucina diverso. Prima si sperperava di più e spesso non c’era un rientro, ora bisogna stare molto attenti. Basti pensare al problema del personale qualificato impossibile da trovare. Così i ristoratori preferiscono creare brigate più piccole dove si cerca di formare il personale”.
Il ristorante ha aperto in piena estate e la zona non è ancora stata rilanciata del tutto ma le prospettive sono buone e ogni mese che passa si vedono i cambiamenti. “Tra un anno ci sarà molto più movimento. Ma sono certo che Abba possa diventare una destinazione. Vieni per vivere un’esperienza gastronomica di qualità e per divertirti passando dalla location, al servizio fino all’offerta”.
Abba
Via Varesina, 177 – Milano
Mail: info@ristoranteabba.com ·
Telefono: +39 02 85689735
Aperti dal martedì al sabato 12.30 – 14.00 / 19.30 – 22.00
Giorni liberi: domenica e lunedì
Carte di credito: tutte
Ferie: variabili
Parcheggio: no