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Da avvocato a sushi-man: “Così la cucina giapponese mi ha stregato”

20 Aprile 2023
Gian Maria Siviglia Gian Maria Siviglia

Una storia di rinascita. In tutti i sensi. Il protagonista si chiama Gian Maria Siviglia. Giovane avvocato 40enne che decide di appendere la toga al muro per dedicarsi alla sua passione: il sushi. E aprire una piccola “mecca” del cibo giapponese per eccellenza in un comune a 30 chilometri di Palermo, San Giuseppe Jato. Gian Maria, palermitano, si laurea in giurisprudenza. Il lavoro tra faldoni, aule di tribunali e studio gli piace. Tanto che inizia a esercitare la professione tra Palermo e San Giuseppe Jato, il paese dei suoi genitori. Sei anni fa la sua vita arriva una svolta. Scopre di avere un carcinoma alla tiroide. Le visite, le cure, poi la guarigione. E la voglia, più che mai, di cambiare vita: “Capisco che non ero felice al cento per cento – racconta alla nostra redazione Gian Maria – e decido di prendermi una pausa per riflettere”.

Nella sua testa, però, c’è un tarlo che si chiama cucina: “Amavo cucinare per gli amici e per la famiglia – dice – e mi sono avvicinato al mondo magico del sushi“. Tra libri e tutorial, per Gian Maria la prima decisione importante. A Milano la possibilità di partecipare ad un master di Italian Food Academy dedicato alla cucina giapponese. “Ci penso e ci ripenso – dice – Era un investimento economico importante, ma sento che quella è davvero la mia strada”. Lungo corso teorico e poi la pratica. Ore e ore ad imparare le techiche di sfilettatura del pesce, la preparazione delle salse e la cottura del riso: “Proprio su questo punto ho capito tante cose – dice – Nella ricetta originale giapponese il riso è cotto al dente e non è così dolce come siamo abituati a mangiarlo. Adesso siamo in pochi, in Italia a cucinarlo in questo mondo”. Alle spalle di Gian Maria c’è il maestro Hirohiko Shoda, tra i grandi maestri della cucina giapponese che lo stimola giorno dopo giorno. E apprezza il fatto che Gian Maria, al corso milanese, sia l’unico “non chef” della classe. “Ero un amatore – dice Gian Maria – In classe con me c’erano chef già affermati e che volevano imparare nuove tecniche”.

Gian Maria comincia la sua nuova avventura con il passaparola. Cucina prima per gli amici e gli fa assaggiare le novità. E poi si sparge la voce. E gli amici diventano “amici degli amici” e poi “amici degli amici degli amici”, fino ad arrivare alle cene private e ai catering. “Poi il buio – dice Gian Maria – con la pandemia che blocca tutto. In testa mi balenava l’idea di aprire un ristorante tutto mio. Un’idea fomentata anche dai miei parenti e dai miei amici”. Ed ecco dunque l’altra svolta: un locale dei genitori di Gian Maria che si trasforma e diventa Asahi Zushi. Una trentina di coperti, ambiente moderno con una mise en place minimal ma elegante, luci soffuse. E il bancone dove si prepara il sushi a vista: “Perché tutto viene fatto al momento – dice Gian Maria – Nel sushi anche un grado può fare la differenza”. E quindi nigiri, certo, ma anche e soprattutto gli uramaki, la passione principale dei veri “sushi-lover”: “Cerco di dare un tocco di mediterraneità ai miei pezzi – dice Gian Maria – Utilizzando solo pesce super fresco (abbattuto ovviamente, ndr) e di stagione”. E allora spuntano i “black sea”, con nero di seppia, tonno, tartare di gambero rosso di Mazara e ricci, oppure i “white”, con spigola avocado e topping di ostrica, salsa ponzu e ikura, o ancora quelli con scampi e caviale di arancia. Il servizio in sala è attento; piccola carta dei vini con referenze italiane. I prezzi adeguati alla proposta.

Asahi Zushi
Via Porta Palermo, 20 – San Giuseppe Jato (Pa)
T. 091 7376318
www.asahizushi1.it
Orari: dal mercoledì al sabato dalle 19,30; domenica aperto anche a pranzo
Chiuso: lunedì e martedì
Ferie: da definire
Carte di credito: tutte
Parcheggio: no