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Study on Waitressing, il saggio che parla del mondo dei ristoranti e di chi ha scelto di lavorare nel teatro della sala

22 Marzo 2025
“Study on Waitressing” ed Eleonora Agostini “Study on Waitressing” ed Eleonora Agostini

Un libro urgente, un libro necessario, un libro che mancava, un volume che indaga, e spiega, uno strano mondo, quello dei ristoranti e quello di chi ha (forse) scelto di lavorarci dentro: lo ha fatto la fotografa Eleonora Agostini.

Foto della madre che ricrea in studio i gesti, automatici di una vita. Le immagini suggestive dei suoi piedi logorati da ore troppo lunghe, in piedi, tra i tavoli. 

Collage, immagini originali, immagini di archivio e poche ma molto incisive parti scritte, rendono questo libro difficile da raccontare e codificare come spesso accade nelle opere in cui la vita è così nuda e vicina.

È uno strano affascinante oggetto editoriale questo “Study on Waitressing” di Eleonora Agostini, un libro fotografico che, partendo dalla figura e dal corpo della madre, cameriera per 40 anni, ci racconta, o meglio ci permette di vedere con altri occhi il mondo e la vita dei ristoranti che sostanzialmente si divide in waiters and waited on. 

Uno studio, appunto, come già si enfatizza nel titolo che partendo dai corpi, quello della madre cameriera ci parla di un teatro, quello della sala, in cui tutto deve sembrare il più naturale possibile, dai gesti ai sorrisi ma dove in realtà nulla, mai, davvero lo è. 

Primi piani di mani e piedi, fotografie di gesti e di particolari della mise en place, fotografie che sono al contempo fisica e metafisica, di quello che è il floor di un ristorante e di chi lo abita. 

Dalla (meta)fisica al lessico, una esposizione che non è altro che una (de)costruzioni di nozioni metafisiche appunto, come quella dello Standing, espressione intraducibile, che di solito si rende come “apparenza” ma è in realtà l’insieme delle cose che si percepiscono, nell’immediato, di una persona.

Presenza, apparenza, stile, sono le parole che si ripetono nella descrizione dello standing, una sorta di parola-mondo che tutto riassume e tutto sublima nel (micro)mondo della sala, dove l’imperativo, categorico è quello di sorridere, sempre. 

La sala come performance, il waiter come performer, performer dell’attesa, dell’attesa sorridente, per essere precisi, una professione beckettiana, ma in qualche modo anche come spazio altro, e antitetico rispetto al mondo.

Meraviglioso il saggio finale di Joanna Walsh. C’è spazio sia per riflessioni sull’attesa, alla fine i clienti, i (waited on) sono gli unici che in realtà davvero aspettano, al contrario dei camerieri (waiters), si parla del tempo delle donne, della cura, del loro ruolo nel mondo e del (marco) micro-mondo della sala di un ristorante, e che il cameriere, (waiter) non ha un vero oggetto della sua attesa, la sua è un’attesa intransitiva, totale, come quella dell’amante, e dell’artista.

Un libro sul servizio, sulla vita e sull’amore, tutte cose bellissime.

Study on Waitressing
Eleonora Agostini
Editore: Tommaso Parrillo
168 pagine
38 euro