I vitigni nelle piccole isole, tra difficoltà e successi. E’ questo il tema dell’ultimo libro di Andrea Gabbrielli, già distintosi per altre pubblicazioni nel settore dell’enogastronomia.
“Il vino e il mare, guida alla vite difficile delle piccole isole” è il titolo della sua ultima fatica che incuriosisce già dalla copertina realizzata come fosse un’etichetta di un vino. Un libro che ti spinge alla scoperta dei piccoli territori, di queste piccole isole che dentro custodiscono grandi tesori, nonostante la difficoltà della viticoltura, là dove il mare circonda la terra. Oltre quindi a descrivere in maniera sintetica, e allo stesso tempo esaustiva, la vite difficile delle piccole isole, fa un elogio ai vignaioli delle nostre isole. Sono loro che rendono unici questi posti, con il loro amore, il legame al territorio e l’entusiasmo di produrre vino, nonostante le caratteristiche pedoclimatiche non proprio favorevoli. Gabbrielli compie così un excursus di tutti i piccoli tesori custoditi dalle nostre regioni, dai più noti come il Moscato di Pantelleria e la Malvasia della Lipari, l’Aleatico dell’Elba, il Greco di Capri, ai prodotti più particolari nati dalla riscoperta di antichi vitigni come la Dorona dell’Isola di Mazzorbo in Veneto. Dalla Sicilia alla Toscana, dalla Campania al Veneto dunque, come spiega Attilio Scienza nella sua introduzione. L’autore affronta, con dovizia di particolari, tutti gli aspetti storici, economici e ambientali inerenti alla viticoltura in loco, aspetti che fino a poco tempo fa, sembravano fare pensare a una scomparsa della stessa. Nel rispetto delle tradizioni e dei luoghi, in linea con un processo di globo locazione, la viticoltura è intesa quindi in un contesto eno-turistico, teso alla valorizzazione dei prodotti autoctoni, come la bottiglia di vino che diventa “souvenir” d’eccellenza. Chi ama questo vino e la riscoperta dei piccoli territori, non può fare a meno di aggiungere questo libro alla propria biblioteca.
Maria Antonietta Pioppo