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Giovanni Guarneri (Don Camillo): “Non c’è la stella sotto al mio cielo, ma mai dire mai…”

15 Giugno 2015
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(La copertina del libro di Giovanni Guarneri)

“Cu mancia fa muddichi” è il libro autobiografico di Giovanni Guarneri, patron chef del ristorante Don Camillo a Ortigia, Siracusa, che sarà presentato  il 21 giugno a Castello Maniaci a Siracusa e  il 28 giugno a Villa Niscemi a Palermo. 

Il libro, edito da Sampognaro & Pupi, è l'esperienza dello chef nel campo della ristorazione. Scorrendo i capitoli emergono fatti, episodi, ambienti, associazioni che hanno caratterizzato la sua vita, da 30 anni dedicata alla cucina, al vino e naturalmente alla tradizione siciliana. Parallelamente c'è anche il racconto dell'uomo Giovanni Guarneri, di tutti i personaggi noti che sono passati dal suo ristorante, da Bono degli U2, al principe Alberto di Monaco e, per lui, palermitano d'origine e tifoso 'inguaribile' del Palermo, l'incontro e l'amicizia con alcuni personaggi celebri nel mondo del giornalismo, come Gianni Minoli, autore di programmi famosissimi come Elisis o Mixer e protagonista di un estratto che pubblichiamo qui di seguito. La prefazione del libro è a cura del cantante Roy Paci, amico di Guarneri, che con parole dettate dal cuore, mette in evidenza non solo la bravura dello chef ma anche il suo grande spessore umano.

“Giovanni Minoli, direttore, autore di famosissimi programmi televisivi come, MixerElisir, e tanti altri, dopo aver cenato scrisse: “Avevo letto il Gambero Rosso, si sono sbagliati. Vale almeno 5 punti in più per la qualità e per la passione”.
E si, le guide, gioie e dolori. È un meccanismo pazzesco, che se ci vai dietro – ed io l’ho fatto per tanti anni – ti fa andare fuori di testa. Nessun lavoro è esposto a giudizi anonimi più del nostro, per anni mi sono chiesto per quale motivo, se quando esco dalla cucina ricevo solo complimenti, perché a novembre quando leggo le guide non trovo riscontro ai complimenti ricevuti? Le malelingue subito pronti a dirmi, è perché voi non pagate nessuno ed io a ribattere “ma guarda che in tanti anni nessuno mi ha mai lasciato nemmeno sospettare che ci fosse qualche operazione del genere da fare”.


(Giovanni Guarneri)

Poi un giorno, complice probabilmente l’età, ho provato a giudicare gli altri colleghi facendo nella mia testa una personale classifica, alcune differenze macroscopiche tra il mio giudizio e quello delle guide, sommate ad alcune grandissime cattiverie come ad esempio: non vedere segnalata la cantina dopo aver vinto il premio come seconda migliore carta dei vini d’Italia, oppure vedere ripetuta la stessa critica utilizzando sinonimi e variando il punteggio leggermente in su o in giù per tre anni, per un piatto che come offerta del giorno è stato venduto solo un giorno, a dimostrazione che per tre anni nessuno era venuto, ma il punteggio saliva o scendeva; oppure quella volta che con Slow food organizzai una cena tematica sui carciofi ed evidentemente uno dei partecipanti alla cena, che doveva redigere la recensione per una guida, ci fece escludere perché cucinavamo troppi carciofi; dopo tutto ciò ho smesso di soffrire a Novembre. Siamo sulla guida Michelin da 26 anni consecutivi, con tre forchette, inutile nascondere che la stella è l’ambizione di ogni cuoco, è una gratificazione che equivale al premio oscar per un attore, tanti pensano che io sia stellato da tanto tempo addirittura mi chiedono quante stelle ho, devo dire continuamente che non è così. Ad ottobre scorso a San Paolo del Brasile, ho fatto dei Cooking Show per promuovere dei prodotti italiani in una catena di supermercati, in tutti gli inviti e nei manifesti c’era la mia foto con il nome e la scritta chef stellato. Li ho fatti rimuovere prima di iniziare il Cooking Show. Ormai mi sono abituato a questo stato di cose, che non vuol dire essere rassegnato, vuol dire che non ne soffro più e quando mi chiedono se, quando, come e perché non arriva la stella, rispolvero una battuta del grande Vujadin Boskov, allenatore della Sampdoria scudettata, il quale, quando gli chiesero il motivo per cui secondo lui l’arbitro non aveva concesso il calcio di rigore, rispose: “Rigore è quando arbitro fischia!” ed io dico: “Stella è quando Michelin da”!

M.A.P.

Titolo: Cu Mancia fa muddichi. Trent'anni al Don Camillo
Autore: Giovanni Guarneri
Editore: Sampognaro & Pupi
I edizione: giugno 2015
Pag.:152
Prezzo: 18 euro