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Come volersi bene attraverso il cibo, lo spiegano Silvio Spinelli e Paolo Massobrio

29 Aprile 2014

Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo.

Con queste parole Ippocrate, fondatore della medicina scientifica in Grecia, sintetizzava la profonda relazione tra ciò che mangiamo e la nostra salute. Una filosofia che spinge a mettersi in ascolto coi ritmi della natura, l’alternarsi delle stagioni e che ci ricorda l’importanza di un imperativo categorico sempre attuale dal quale prende il titolo un libro fresco di stampa: àmati, volersi bene attraverso il cibo (Comunica Edizioni). Ma non è tutto. Alla base di questo libro c’è anche un progetto di nuova agricoltura (ossia di trarre dalla terra tutto il massimo che può avere un cibo che mangiamo), un completo ricettario curato dallo chef Angelo Biscotti e un grande progetto innovativo “Amati!” che vedrà presto anche l’apertura di un ristorante a Milano, il primo dal cuore didattico. L’intento, infatti, è quello di dar vita ad un centro di educazione alimentare dinamica aperto a tutti.     

L’innovativo manuale porta la firma di Silvio Spinelli, medico chirurgo esperto di terapia nutrizionale e verrà presentato in anteprima al Salone Internazionale del Libro di Torino giovedì otto maggio alle ore 14 presso la Sala rossa. Sarà  Presente all’incontro Paolo Massobrio, giornalista gastronomico di chiara fama che ha anche curato la prefazione del libro.   Secondo l’autore de Il Golosario alimentarsi sempre dei medesimi cibi è molto più deleterio di un’abbuffata. Il rapporto con la tavola vuol dire misura e rispetto dell’ordine. E’ un’esperienza entusiasmante di conoscenza che  stravolge l’idea di dieta, da manuale cui siamo abituati e ci insegna a considerare il cibo come una terapia in grado di curare anche la psiche. “Il cibo” spiega Massobrio “è una cifra del mondo che spiega tante cose: nel cibo c’è anche il piacere. La medicina, figlia di questa epoca dell’edonismo, chiama questo effetto placebo, come la supposta, mentre è molto di più. E’ impressionante l’ignoranza che vige su questo tema. Pensiamo solo a una degenza in ospedale. Ma avete mai visto cosa si mangia? Un malato ha bisogno di continui segni di positività, anziché di mortificazioni. Un cibo buono ti rende più certo, ti mette dentro una dimensione che ti appartiene. E invece spesso si vede girare del cibo che non ha nulla a che vedere con questo. Ci si vuole bene perché si scopre un bene. Non è la filosofia spiccia del chilometro zero o chilometro ravvicinato. E’ invece marciare scoprendo cosa ci danno la forza dei cibi, della luce e del sole, non della conservazione”.

Dello stesso parere anche l’autore del libro. “Si impara a volersi bene“ spiega Silvio Spinelli “anche attraverso una maggiore conoscenza delle valenze terapeutiche del cibo. Oggi il mondo scientifico sta cercando di far capire sempre di più che una sana alimentazione può curare tantissime malattie. Davvero il cibo può essere considerato la terapia del terzo millennio. Il 35% dei tumori, come sanno ormai tutti, potrebbe essere evitato attraverso una sana alimentazione. Io direi anche di più”. Sono tanti i libri autorevoli su questo argomento che vengono pubblicati ogni anno. Qual è l’originalità della sua tesi? “Questo libro” conclude Spinelli ”anzitutto nasce all’interno del progetto “Amami”. Ha uno scopo preventivo e aiuta a scegliere gli alimenti in base alle proprie esigenze di salute. Ha quindi la “presunzione” di dare dei consigli terapeutici. Parlo di alimenti che possono aiutare il corretto funzionamento degli organi, con grande attenzione all’apparato digerente (ma anche al cuore o al cervello che è intimamente legato all’alimentazione),  per mitigare i disturbi più comuni, proprio per non farli ammalare. Per questo motivo i capitoli sono suddivisi in base ai più importanti organi del corpo”.

Rosa Russo                   

 
Scheda libro:
Amati, volersi bene attraverso il cibo
di  Silvio Spinelli
Comunica Edizioni
18,00 euro, pag.240.