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Cibo e dintorni

Sono andato a Tromsø e ho mangiato balena, foca e renna. Vi racconto com’è andata

18 Febbraio 2025
L'aurora boreale su Tromsø - ph Vincenzo Ganci, Migi Press L'aurora boreale su Tromsø - ph Vincenzo Ganci, Migi Press

Se c’è una cosa che ho imparato da questo viaggio a Tromsø, in Norvegia, è che il freddo esiste davvero. Io, siciliano Doc, non sono abituato a temperature che vanno nella parte bassa (molto bassa) della colonnina di mercurio. Attrezzato di tutto punto, insieme a tre compagni di avventura, abbiamo accettato la sfida di visitare questo meraviglioso paese del Nord Europa. All’inizio con un unico scopo: vedere l’aurora boreale. Ma, arrivati lì, ci siamo resi conto che l’aurora boreale era tra le altre cose da vedere. Iniziamo dal principio. Quattro ore di volo da Milano per arrivare a Tromsø. Usciti dall’aeroporto capiamo subito che lì il meteo è davvero complesso. Si comincia con un bel -14° che ci accoglie. Nei giorni successivi si arriverà anche a -21°. L’altra caratteristica di visitare questi posti in inverno è la mancanza del sole. Poche ore di luce (due al massimo), meno quando il cielo è nuvoloso. Un’assenza che si fa sentire. Scusate il gioco di parole.

Di Tromsø mi ha colpito il silenzio. Sarà la neve, come mi hanno detto i più. Ma a me, sto fatto, ha colpito davvero tantissimo. Poche auto in giro, locali sempre pieni. E vorrei ben vedere. Si passa dai -14° o giù di lì ai 20° e più gradi. Chi mi aveva consigliato di vestirmi con vestiti facili da togliere alla fine aveva ragione. Già, perché conoscere le tradizioni locali era il secondo scopo della nostra visita in queste terre. Ero davvero curioso di assaggiare la cucina locale. E, a dire il vero, non nutrivo grandi aspettative. Abbiamo iniziato provando il sushi. “Cioè, vai in Norvegia e provi il sushi?”, direte voi. Già. E vi posso assicurare che è tra i più buoni mai assaggiati in vita mia. Tutto super fresco. Ovviamente con una qualità del salmone e degli altri pesci incredibile. Ma in testa c’erano due piatti che volevo assaggiare: la balena e la renna. Si trovano in molti locali, ma il rischio è di capitare in quei posticini di grande afflusso turistico. Dove la qualità non è il massimo. Su consiglio di un ragazzo che vive a Tromsø, scegliamo un ristorantino lontano dalle classiche mete turistiche e pieno di gente locale. La scelta si rivelerà corretta. Il locale, Skarven Kro, si trova a Strandtorget, una delle piazze più celebri di Tromsø. Locale grande e diviso in tre blocchi: il ristorante, la steak house e il bar. Optiamo per il primo. Obiettivo, come detto, è quello di mangiare renna e balena. Apriamo voracemente il menu ed eccoli: renna e balena vengono serviti allo stesso modo con una salsa al vino rosso, funghi, cipolle, patate arrostite e un purè di sedano rapa. Entrambe le preparazioni sono mediamente al sangue. Che dire? La prima sorpresa è il gusto della carne di renna. Mi immaginavo un piatto “aggressivo”, dal sapore e profumo intenso. Tutto il contrario. La carne è dolce, delicata, un sapore appena accennato di frutta secca. Morbidissima. Si fa apprezzare anche servita a mo’ di tartare. Che abbiamo provato ovviamente. Discorso diverso per la balena. La carne è scura e molto compatta. La consistenza è particolare. Ricorda, per chi l’ha mangiato, il fegato. Il sapore è un misto tra pesce e carne. Non ben definito. Non la riprenderei. A sorpresa, in uno dei piatti, c’è anche del prosciutto di foca. Che dire? Da sballo. Nota affumicata, salato al punto giusto e un retrogusto dolciastro che lo hanno reso un salume davvero elegante. Tra gli altri piatti provati, poi l’immancabile merluzzo e il salmone che qui sono “di casa”. Siamo usciti soddisfatti e abbiamo speso il giusto per quelli che sono i prezzi di questa parte d’Europa (tendenzialmente super cari). Un’esperienza di cucina nordica, quasi artica. Poi resta la magia di Tromsø, la sue escursioni a caccia di aurora boreale, la “caccia” fotografica e orche e balene e l’esperienza a bordo di una slitta trainata dai cani. Un viaggio che merita di certo un bis.