La crescita del mercato dei piatti pronti sta ridefinendo sempre più i confini tra la ristorazione tradizionale e la vendita al dettaglio, con i supermercati che ampliano giorno dopo giorno l’offerta di cibi ready to eat.
Secondo i dati di Circana, riportati da Il Sole 24 Ore, il segmento dei piatti pronti venduti nei canali retail ha raggiunto in Italia un valore di 2,5 miliardi di euro, con una crescita del 15,3% rispetto al 2017. Nonostante ciò, la quota di mercato del retail ready-to-eat si attesta al 3,5%, inferiore alla media europea del 5,5%. Paesi come Francia (6,8%), Regno Unito (6,6%) e Germania (5,8%) mostrano una diffusione maggiore di questa tendenza. Tuttavia, il potenziale di sviluppo per il mercato italiano è ampio, considerando che la domanda di pasti pronti è in continua espansione.
Il successo di questi pasti è da collegare al desiderio crescente dei consumatori di trovare opzioni alimentari rapide, pratiche e accessibili.
Tra il 2021 e il 2024, la quota di mercato dei ristoranti nel fuori casa è scesa dal 79% al 77%, mentre i canali non commerciali, come supermercati e distributori automatici, sono passati dal 21% al 23%. Questo significa che sempre più persone scelgono di acquistare cibi pronti in negozio piuttosto che sedersi al ristorante.