Gli spaghetti alle sarde di Ferro di Cavallo, una semplice trattoria nel centro storico di Palermo, è tra i 25 piatti di pasta più buoni secondo il New York Times e compare tra piatti di chef bistellati e tristellati.
Un piatto che costa solo 8 euro, realizzato da Marco Sorrentino e Vincenzo Pellerito. Una trattoria in cui non si accettano prenotazioni, dai costi bassi e alla portata di tutti. Qualche mese fa in anonimato si sono presentati i giornalisti del New York Times e hanno assaggiato il piatto. In realtà era un secondo assaggio, perché uno dei membri del panel del progetto T25, formato da Davide Palluda, chef e proprietario del ristorante e osteria “All’Enoteca” in Piemonte, Stefano Secchi, chef e co-proprietario del “Rezdôra” di New York, la food writer Emiko Davies, la storica della cucina Karima Moyer-Nocchi e la scrittrice Roberta Corradin, lo aveva già proposto dopo un’esperienza gastronomica nel locale.
Davide Palluda ci dice che questo semplice piatto di spaghetti è stato uno tra i più osannati della lista.
Davanti a “Ferro di Cavallo” ogni sera, in via Venezia n.20, c’è il tutto esaurito. File di clienti pronti ad aspettare ore pur di avere un tavolo. Adesso gli spaghetti “premiati” compaiono in mezzo ai paccheri alla Vittorio da 35 euro del ristorante “Da Vittorio” a Brusaporto (BG) o alla lasagna del ristorante “Francescana at Maria Luigia” a San Damaso (Modena) del tristellato Massimo Bottura.
“Siamo molto soddisfatti per il riconoscimento – ci dice Giuseppe Ciminna, uno dei soci della trattoria – ma lo siamo soprattutto per i ragazzi in cucina”. Non bucatini ma spaghetti di diverse marche, con la sarda fresca e il finocchietto. “La nostra particolarità sta nel fatto di spadellare la pasta con la sarda fresca, cotta precedentemente per due/tre minuti. Da qui l’esplosione dei colori e del sapore del pesce azzurro”.
Una ricetta della tradizione nata dall’innovazione continua del locale. “Abbiamo sperimentato questa pasta dopo diverse prove e abbiamo capito che spadellare con la sarda fresca fa emergere un sapore amato da tutti. Adesso, però, non ci montiamo la testa e continuiamo a lavorare con umiltà, come abbiamo sempre fatto”.
Tra i 25 piatti di pasta più buoni d’Italia c’è un altro siciliano: sono le busiate trapanesi del ristorante “Duomo” a Ragusa Ibla (Ragusa) dello chef bistellato Ciccio Sultano. “Dal momento che la nostra casa ristorante ha un posto importante nel panorama italiano e internazionale, mi sembra giusto che sia stata scelta e abbia ottenuto il secondo posto; rientrava tra le possibilità”, ci racconta lo Chef. Si tratta di una pasta fatta a mano, condita con sugo di sgombro, salsa di finocchietto selvatico e zafferano, con la partecipazione straordinaria di diversi ingredienti segreti. Una ricetta con al centro la Sicilia. “Un piatto – continua lo chef – che nasce dall’ingegno e dall’impegno. Da chi ha riscritto la storia culinaria di quest’Isola al centro del Mediterraneo e del mondo”. Il piatto non ha un prezzo individuale, perché è inserito in un menu degustazione .