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Cibo e dintorni

“Vi racconto il mio Panvegone, il panettone vegano realizzato con semi di guar”

15 Dicembre 2024
Da sinistra Luce Pennisi di Sicilia Veg e il Panvegone Da sinistra Luce Pennisi di Sicilia Veg e il Panvegone

In un mondo, quello del cibo in cui impera la retromania, succede ancora che accada qualcosa di nuovo, come un panettone senza derivati animali.

Ci sembra di essere abituati ormai a un fatto, cioè che per mangiare cose più sane e sostenibili si debba sempre rinunciare a un po’ di sapore e piacere e che il cibo etico si mangi più con la mente che con la bocca. Il panettone di Veg Sicilia di Luce Pennisi, il Panvegone è qui per smentire tutto questo.

Come nasce l’avventura di Veg Sicilia?

Da molti anni cerco di diffondere il verbo, una idea di cucina vegetariana/vegana nella mia Sicilia con laboratori e corsi di cucina in cui insieme a diversi chef insegno a cucinare cose buone con prodotti di filiera sostenibile, per educare le persone ai sapori più autentici e sani, senza rinunciare mai al piacere del cibo. Per questo nel ormai lontano 2016 ho fondato un’associazione di vegani e vegetariani per condividere la mia scelta di vita, e per fare conoscere un altro modo di mangiare. Da questa esperienza è nato anche un libro: Sicilia in Veg con 90 ricette tradizionali siciliane reinterpretate in chiave vegetale facili da replicare, per tutti.

Come nasce la sfida del Panettone?

Nasce da una collaborazione con un docente dell’istituto alberghiero con cui ho collaborato nei vari anni di formazione e informazione in giro per la Sicilia; è stata la sfida più grande, perché il soltanto l’idea del panettone vegano genera diffidenza nel pubblico e quindi eravamo obbligati a farlo buonissimo!

Come si sostituiscono l’uovo e il burro in un dolce che basa il suo gusto e la sua storia su questi alimenti?

Non è stato facile, abbiamo depositato anche il brevetto della ricetta, ci sono voluti anni di esperimenti, prove e fallimenti, che a volte continuano a esserci; non ci sono grassi idrogenati nell’impasto, solo ingredienti di qualità: pochi ma buoni, tutti.

Etico e buono da mangiare possono quindi convivere nello stesso prodotto?

Sì, devono. È la sfida che mi sono imposta fin dal primo giorno, il prodotto deve essere prima di tutto buono da mangiare, poi si può parlare di etica.

E come ci siete riusciti?

Una miscela di prodotti 100% vegetali che riescono a sostituire in tutto e forse anche a migliorare la classica texture del panettone artigianale tradizionale: farina di ceci, farina di riso e semi di guar.

Detta così sembra una cosa aliena, spiegaci meglio?

La farina di semi di guar è un addensante naturale che va a sostituire quelli di sintesi e la farina di ceci unita a quella di riso conferisce quella texture e la consistenza soffice che tipica dei panettoni ben riusciti. La nostra idea non è mai quella di creare un sostituto in generale ancora di più un cibo meno attraente di un prodotto che già esiste, ma di immaginare qualcosa di nuovo e di diverso che prescinda del tutto dagli ingredienti di derivazione animale.

Che riscontro c’è da parte del pubblico? Non dev’essere stato facile, almeno all’inizio?

Il pubblico cresce di anno in anno, questo è il terzo, uno per un test di mercato e due di produzione. I riscontri sono sempre più positivi, collaboriamo con realtà innovative del Sud Italia e non solo, che ci hanno dato fiducia e continuano a rinnovarla. Tutte le realtà commerciali che avevano scommesso su di noi all’inizio ci hanno confermato negli assortimenti.

Panvegone, “provare per credere”, potremmo dire?

Sì, ogni volta che ci capita di organizzare eventi di degustazione le persone rimangono colpite dalla consistenza e dal sapore di questo panettone, nonostante la concorrenza nell’ambito dei panettoni artigianali, specie in Sicilia, sia di altissimo livello.

Cosa si sente di dire a chi nutre diffidenza verso il cibo vegano e si approccia al vostro prodotto con pregiudizi di qualche tipo?

Di venire ad assaggiare il prodotto, soltanto quello, e di non fermarsi alle definizioni e alle parole. Di andare oltre la propria scelta alimentare, perché gusti a parte, il nostro Panvegone è buono per tutti. Puntiamo sull’inclusione di gusto e non solo su una scelta limitata a chi mangia vegano.

Cosa a consigli a chi vuole avvicinarsi a un approccio più etico al cibo?

Di guardare non solo la filiera corta ma anche l’etichetta corta. In tutti i nostri prodotti (creme spalmabili e confetture) ci sono sempre pochissimi ingredienti in alcuni casi solo due o tre e sempre 100% naturali; quando gli ingredienti sono troppi ci stiamo allontanando dalla genuinità.

Quali sono i progetti futuri di Veg Sicilia?

Vorrei fare conoscere ad un pubblico sempre più ampio un modo di alimentarsi più sostenibile etico e gustoso, e riuscire a portare visibilità a tante piccole aziende siciliane che producono cose buone in modo etico, fare rete con le tante bellissime realtà che condividono questo modo di pensare. Siamo solo all’inizio di una grande avventura!