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Cibo e dintorni

I nuovi ingressi nella Guida Michelin: due sono in provincia di Catania

14 Marzo 2025
Guida Michelin Guida Michelin

Continuano gli ingressi nella Guida Michelin anche a marzo. E se le Stelle saranno svelate solo in occasione della prossima cerimonia annuale, gli ispettori trascorrono gran parte dell’anno in viaggio alla scoperta dei migliori ristoranti da consigliare: indirizzi che mensilmente vengono aggiunti alla selezione italiana e che compariranno nel nuovo catalogo. 

Questo mese sono otto. Si parte con In Cucina dai Pennisi a Linguaglossa, ai piedi dell’Etna: “L’attività della famiglia Pennisi – si legge sul sito – nasce da questa macelleria, nel tempo allargatasi negli spazi e nell’offerta con una ristorazione di qualità che si gusta stando seduti ai tavolini di fronte ai banchi in cui carni, salumi e formaggi fanno venire voglia e bella mostra di sé. Tanta carne alla griglia, ma anche panini e hamburger, così come ottimi piatti cucinati di grande generosità e sostanza”. 

Sempre in Sicilia e in provincia di Catania, ad Acireale, entra in guida Alloro. Questa la descrizione: “Nello splendido centro storico barocco della città (non mancate quindi di fare due passi a piedi all’uscita), in un piccolo locale dallo stile contemporaneo, con una delle due salette dalle grandi vetrate che si affacciano anche sul campanile del Duomo, si è insediata Valeria Raciti: vincitrice di Masterchef Italia 2019! Qui, propone piatti dai nomi ironici (Vado in Giappone e Tonno, uno dei nostri preferiti), legati in qualche modo alla Sicilia, ma preparati con gusto del tutto attuale. Due menù degustazione e una carta vi daranno la possibilità di scegliere in un ambito sia di terra che di mare, quando non in un loro mix, come nel caso di Oppostamente Attratti, quello che le ha consentito di vincere l’ambito riconoscimento televisivo”.

A Milano si segnala Il Cairoli che si propone come un moderno ristorante d’albergo, con ingresso separato, che mette al centro della propria offerta i classici della ristorazione milanese: mondeghili, risotto con ossobuco, cotoletta, circondati da piatti sempre colorati e gustosi che seguono l’andamento di un gusto attuale e la stagionalità dei prodotti (c’è anche qualche piatto vegetariano). A pranzo, anche piatti del giorno per una proposta più rapida ed economica, il tutto nella bella sala con ampie vetrate e vista, almeno parziale, anche sul Castello Sforzesco.

A Trezzano sul Naviglio, in provincia di Milano, c’è Osteria del Ponte. “In una maestosa cascina storica – si legge – si trova un piccolo ristorante dall’atmosfera familiare, caratterizzato da intime salette e piacevoli arredi in stile shabby chic. Durante l’estate, il delizioso dehors nella corte interna offre un angolo di paradiso. Qui, la cucina milanese tradizionale è la protagonista: dal risotto con midollo arrosto, ai mondeghili, fino alla succulenta costoletta, disponibile anche nella generosa versione imperiale da condividere”. 

Ci spostiamo poi a Forlì con Casa Rusticale dei Cavalieri Templari:  “Hospitale” di S. Bartolo dei Cavalieri Templari sin dal XIII secolo, il bel locale continua la tradizione di accoglienza in atmosfere piacevolmente rustiche nelle sale interne, non prive di eleganza. Cucina generosa, con minimi sprazzi di creatività e tanta generosità; fresco servizio all’aperto sotto un pergolato di uva fragola.

All’interno dei giardini dell’Hotel Laurin, a Bolzano, una raffinata glasshouse, ConTanima, accoglie gli ospiti con luci soffuse e pochi tavoli, creando un’atmosfera intima e romantica a lume di candela (prenotazione consigliata). Qui, un talentuoso chef di origini napoletane propone una cucina creativa che spazia tra piatti green e di carne. Il menu include anche alcune creazioni signature e può essere personalizzato scegliendo tra 3, 5 o 8 portate. La cucina offre una perfetta fusione tra prodotti locali e influenze partenopee, reinterpretate con fantasia e talento.

E ancora Azzighe a Livorno dove viene servita una cucina sia di terra che di mare, con diversi echi di ricette livornesi e toscane e qualcosa di più creativo. I cappelletti “cacciucchino” fanno il verso alla celebre zuppa locale, mentre tra i secondi merita una menzione la bomba di francesina di manzo.

E infine in provincia di Cuneo La Sbornia a Verduno: la struttura si distingue per il suo design moderno e contemporaneo, quasi un cubo con ampie vetrate che si estendono dal pavimento al soffitto, offrendo una vista mozzafiato sul classico e suggestivo panorama. All’esterno, un incantevole dehors accoglie gli ospiti. La talentuosa chef-patron Carmela Straniero, originaria della Puglia, si è innamorata delle Langhe dopo importanti esperienze in Inghilterra e Italia. La sua cucina, pur rispettando la tradizione, è altamente personalizzata e raffinata: si utilizzano materie prime locali di alta qualità.