Cresce la sensibilità degli italiani ai benefici nutrizionali indicati sulle etichette dei prodotti alimentari nel carrello della spesa, dai “senza zuccheri aggiunti’” ai più ricchi di proteine e fermenti lattici, ai “senza uova” vera sorpresa dell’anno. Un mercato che cresce e si segmenta sempre di più, tra intolleranze, rich-in e free from, come rileva l’ultima edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy.
Nel 2023 a registrare la performance migliore è l’indicazione ‘senza zuccheri aggiunti’ (+5,4% a volume e +18,5% a valore rispetto al 2022). Dei 12 claim del mondo ‘rich-in’, tutti, tranne ‘iodio’, hanno aumentato il loro giro d’affari, mentre ad aver accresciuto i volumi venduti sono stati i prodotti con claim ‘fermenti lattici’ (+0,3%) e ‘proteine’ (+1,2%), quest’ultime sempre più superstar negli ultimi anni. A soffrire, invece, il peso dell’inflaziomne sono i prodotti per intolleranze alimentari (+6,2% le vendite a valore, ma -3,9% a volume); a reggere meglio sono i ‘senza lattosio’ (-1,3% a volume e +8,9% a valore) e, seppur ancora minoritari i ‘senza uova’ (+3,6% a volume, +12,8% a valore).
L’Osservatorio, unico a monitorare l’apporto nutrizionale medio dei prodotti alimentari confezionati venduti in Gdo, su 82.422 prodotti ha rivelato che in un anno è cresciuta l’incidenza media delle proteine ed è calata quella degli zuccheri, mentre la quota di grassi e carboidrati è rimasta stabile. A dominare quest’universo resta il ‘senza glutine’ con 8.581 prodotti e 3,2 miliardi di euro di vendite (+5,2%), ma con i volumi calati di -4,4% soprattutto a causa del trend di affettati, maionese e uova di Pasqua. Tra i claim che hanno retto meglio c’è il ‘senza lattosio’ che ha perso meno volumi rispetto alla media (-1,3%) e ha aumentato il giro d’affari (+8,9%), soprattutto per merito degli yogurt funzionali. Infine ‘il senza uova’ cresce a valore (+12,8%) se a volume (+3,6%), in particolare nel mondo della pasta (senza glutine e fresca non ripiena e/o senza glutine) e dei biscotti salutistici.