Foto di gruppo dei premiati Best in Sicily 2012
Il riconoscimento a chi resiste ogni giorno facendo qualità.
E’ il premio Best in Sicily, evento che ha visto ieri riunirsi, nella cornice di Castello Utveggio di Palermo, davanti alle telecamere, alle autorità e ad appassionati gourmet, gli ambasciatori dell’eccellenza enogastronomica siciliana. La celebrazione di chi fa bene il proprio mestiere difendendo un patrimonio che solo la Sicilia vanta e che invidia tutto il mondo. Dai comuni che oggi rappresentano le stelle della migliore offerta enogastronomica sull’Isola a chi fa il vino, l’olio, il formaggio, da chi mette a tavola ricette raffinate che rispecchiano la tradizione a chi difende l’antica arte pasticcera conventuale, da chi commercializza le migliori carni a chi offre ospitalità di alto livello, dal migliore servizio bar alla più buona pizza, fino a chi porta alta la bandiera della Sicilia nel mondo, in passerella i migliori di questa edizione.
Ecco le motivazioni che hanno decretato i rappresentanti Best in Sicily 2012.
Miglior produttore di vino
Massimo Padova – Riofavara
Ispica (Rg)
Antonio Rallo premia Massimo Padova
Il vigneron che ci piace. Terra, uva, fatica ed esperienza. E tanta pazienza. Il risultato si beve. E nulla è scontato. Se non fosse che lo sa anche vendere forse i rossi e i bianchi che produce se li berrebbe tutti lui.
Miglior produttore di olio
Frantoi Cutrera
Chiaramonte Gulfi (Rg)
Alessio Ponz de Leon Pisani premia Salvatore Cutrera
Una famiglia, un uliveto, un territorio straordinario. Culla della tonda iblea, cultivar che non finisce di sorprenderci. È qui, nel Ragusano, che nasce un extravergine e che con ritmo travolgente sta conquistando i palati più esigenti. Basta una goccia, scrigno di profumi e bontà.
Miglior produttore di formaggio
Raffaello Maugeri-Casalgismondo
Aidone (En)
Nino Amadore premia Raffaello Maugeri
Piacentino. Facile a dirsi. Più difficile a farsi. Il segreto sta nel latte crudo. E nello zafferano: ne bastano pochissimi grammi per trasformarlo in un formaggio unico al mondo. Lo sa benissimo chi in provincia di Enna lo ha fatto diventare una bandiera di eccellenti profumi e di eccellente sapore.
Miglior fornaio
Nazareno Tusa
Monreale (Pa)
Giovanni Avanti premia Nazareno Tusa
La legna, il forno, la farina, l’impasto, il lievito madre. Ma anche le levatacce, la passione, la determinazione per un mestiere snobbato e quindi da difendere. C’è tutto questo nel lavoro di questo artigiano che a pochi passi da Palermo interpreta come pochi il «nostro pane quotidiano».
Miglior macellaio
Massimiliano Castro -Il Chiaramontano
Chiaramonte Gulfi (Rg)
Salvo Gurrieri premia Massimiliano Castro
Riecco la provincia di Ragusa. Nelle mani e nella maestria di chi lavora la carne, di chi ha avuto l’intuito di sperimentare materie prime con coraggio e passione. E creando così prodotti, come il salame d’asina, oggi un’icona per raffinati gourmet.
Miglior bar
Salvatore Palumbo
Milena (Cl)
Antonello Di Liberto premia Salvatore Palumbo
Tra l’aperitivo e il caffè si gioca la scommessa dell’accoglienza di qualità. Piccole cose ma solo all’apparenza. Perché c’è espresso ed espresso. E tutti siamo chiamati a usare la testa per cominciare a coglierne le differenze e ad apprezzarne i migliori. Noi ve ne consigliamo uno, senza indugi, nel cuore della Sicilia.
Miglior pizzeria
Il Grande Pino
Sant’Agata di Militello (Me)
Nino Amadore premia Sebastiano Di Nardo
Un disco di farina ricco di ingredienti di alta qualità, senza se e senza ma. Croccante e sapida ottenuta senza cercare scorciatoie. E’ questo il segreto di una pizza di alto livello. C’è chi ne hanno fatto un biglietto da visita che richiama avventori da ogni parte.
Miglior pasticceria
Maria Grammatico
Erice (Tp)
Maria Grammatico viene premiata da Salvatore Malandrino
Qui la fama travalica i confini. Oltre lo Stretto, oltre le Alpi, oltre gli oceani. Perché tra cassatelle e cannoli sono stati conquistati, senza tema di esagerare, i gourmet di mezzo mondo. Qui il talento si mescola alla costanza, l’esperienza si unisce alla tradizione. Con risultati d’eccellenza.
Miglior albergo
Shalai Resort
Linguaglossa (Ct)
Rita Montanari premia Luciano e Leonardo Pennisi
Sull’Etna, a sentire l’intrigante incombenza del vulcano. Tra comfort e minimalismo estetico di classe, tra coccole e sorrisi. L’idea moderna dell’hotellerie con l’accoglienza in stile siciliano. Tradizione e modernità. Per stare bene. Con gli altri e con noi stessi.
Miglior comune per l’offerta enogastronomica sul territorio
(ex aequo)
Castiglione di Sicilia (Ct)
Randazzo (Ct)
Salvo Gurrieri premia i sindaci Claudio Scavera ed Ernesto del Campo
Se il vino siciliano ha un cuore batte nelle campagne scure e aspre di questi due centri. Basterebbe questo per dare un riconoscimento a un territorio che sta dando risultati straordinari e che sta contribuendo a far conoscere un altro volto della Sicilia migliore.
Miglior ambasciatore siciliano del gusto nel mondo
Piero Selvaggio
Valentino
Santa Monica-Los Angeles
Piero Selvaggio in collegamento Skype da Los Angeles
A 12 mila chilometri da questo posto un uomo ha messo in bocca tanta Sicilia agli americani più famosi, più raffinati e più curiosi. Meglio di uno spot pubblicitario. Meglio di tanti logori luoghi comuni sulla nostra regione. Non da ieri o da qualche mese. Ma da quarant’anni. E ci fermiamo qui senza la necessità di dover raccontare la sua splendida carriera.
Miglior ristorante
I Pupi
Bagheria (Pa)
Salvatore Malandrino (al centro) premia Tony Lo Coco e Laura Codogno
Il paradiso gourmet di quest’anno è a pochi chilometri da Palermo. Una saletta, meno di 30 posti. Un po’ di sorrisi per cominciare. E poi i piatti, uno dietro l’altro, sorprendenti, capricciosi, divertenti, deliziosi. Con i sensi che si rincorrono senza tregua. In un mix di ceratività, ricerca e materia prima di altissimo livello. Pura emozione, puro divertimento.
C.d.G.