di Fosca Tortorelli
Valore della terra, agricoltura, coscienza e tracciabilità, questo è il progetto concreto messo in campo dall’azienda pugliese Pralina, attiva sul territorio di Melpignano sin dal 1995 ed esportatrice in ben 23 paesi del mondo.
Nota per la produzione di salse, zuppe e vellutate, ha deciso di “suggellare il Patto con la terra”, un protocollo d’intesa tra l’azienda e 5 contadini salentini che, da un lato, impegna Pralina ad acquistare le materie prime dai produttori selezionati, dall’altro impone a questi una serie di paletti nella gestione dei loro terreni, quali l’assenza di pesticidi prima di tutto e la pratica di un’agricoltura sostenibile e organica. Un patto d’amore che nasce dalla condivisione di valori e principi comuni, che si rivolge al consumatore finale dandogli la possibilità di informarsi e verificare il prodotto rendendolo tracciabile e controllabile attraverso il sistema tecnologico noto con il nome di Blockchain. Una scelta etica e di trasparenza, come viene più volte sottolineato da Valentina Avantaggiato, responsabile marketing di Pralina, che vuole rafforzare il rapporto di fiducia tra produttore e consumatore. Questo sistema è stato applicato per la prima volta in Italia a un prodotto composito e costituito da diverse materie prime, che proietta le zuppe di Pralina direttamente nel trend del 4.0.
I prodotti della linea Biodiverse, vogliono infatti raccontare il cibo in modo diverso, attraverso le diverse storie contadine e vogliono contribuire a dare anche un valore di territorio. “Questo tipo di strumento garantisce la trasparenza sul mercato al fine di prevenire la contraffazione e tutela il made in Italy, identificando e valorizzando il lavoro di ogni operatore” queste le parole rassicuranti di Davide Costa, fondatore della start up Foodchain che opera sulla tecnologia blockchain sin dal 2012. Lo speciale Qr-code posto sulle confezioni delle zuppe, rende la normale etichetta “intelligente” e con la semplice scansione mediante smartphone e lettore l’intera filiera diviene accessibile al consumatore. All’interno di questa rete ogni informazione ed ogni entità è serializzata ed associata ad un codice univoco – come un’impronta digitale – che permette di tracciare un dato fino all’origine del suo inserimento. La forza dei codici Qr di Foodchain consiste nell’essere una chiave di accesso alla storia completa ed immutabile del prodotto, che oltre ad essere visivamente identificabile, viene raccontato partendo dalla sua origine, dalla provenienza della materia prima fino alla trasformazione della stessa.
Cinque le aziende agricole che ad oggi collaborano al progetto e che lo scorso novembre hanno firmato il “Patto con la Terra”, realtà più o meno giovani che hanno ripreso terreni incolti e che credono nel lavoro della terra. I giovanissimi Marco e Danilo, Melpignanesi Doc, titolari dell’azienda Agricola Marco Garrapa, che hanno deciso di proseguire il lavoro dei loro nonni contadini aprendo circa 9 anni fa la loro azienda agricola partendo quasi da zero. Oggi, tra le altre cose, producono grano Saragolla e ceci bianchi, che conferiscono a Pralina.
Lenticchie e farro dicocco sono invece le produzioni di Casa delle Agriculture di Castiglione d’Otranto, fondata nel 2017 dopo anni di volontariato nel mondo dell’agricoltura naturale. Qui, sui terreni ottenuti in comodato d’uso gratuito dalla gente del posto, si coltivano cereali, ortaggi e leguminose, i cui semi autoctoni sono stati recuperati prima che andassero perduti. Tante le varietà recuperate, tra cui il grano duro Senatore Cappelli, il Russarda, Saragolla, Maiorca, Gentil Rosso, farro monococco e dicocco, e orzo. Questi cereali vengono trasformati in farine e semole grazie ad un mulino a pietra di proprietà della cooperativa, realizzato attraverso una raccolta fondi.
Carlo Martella, diviso tra l’amore per il mare, la passione per la terra e l’impegno sociale per il proprio territorio, da anni gestisce il Porto Museo di Tricase e collabora al progetto Tre Giriditè con i bimbi sarhawi. L'amore “per la campagna” gli è stato trasmesso dai nonni paterni, fa nascere la sua azienda agricola nel 2014, impegnandosi a passare da una conduzione hobbistica ad una conduzione sistematica dei terreni. Carlo oggi è specializzato nella produzione di legumi e cereali dimenticati, coltivati esclusivamente in aridocoltura e nel rispetto dei principi di agricoltura organica. I suoi ceci neri diventano ingrediente protagonista della vellutata 'Ceci Neri e Alloro' di Pralina.
I Piselli secchi sono invece frutto del lavoro artigiano di Ottavio dell’Azienda agricola Ottavio D’Alba Otranto; Ottavio, classe ‘59, nato e cresciuto in uno dei posti più suggestivi del Salento, nei pressi del Faro della Palascia, si impegna nella produzione di questi piselli, puliti da lui personalmente ogni giorno attraverso il “fornaru”, (un crivello, ossia uno strumento che elimina gli scarti del raccolto, che Ottavio si è costruito da solo).
Chiude il cerchio Terre Di Altamura, nata per promuovere e valorizzare un territorio attraverso la coltivazione di legumi e lo sviluppo di un’economia circolare e giusta. Azienda che nel momento della sua nascita, nel 2014, ha siglato un patto con 50 agricoltori locali, impegnandosi ad acquistare da loro tutti i prodotti leguminosi. Valore aggiunto della società, in quanto gli agricoltori sanno cosa seminare e a che prezzo gli sarà pagato. Piselli verdi, cicerchie e fave sono le materie prime che Pralina ha selezionato da loro, rendendoli ingredienti speciali delle loro zuppe.
Ceci, farro, fave, piselli, lenticchie e varietà di grani di antica origine sono le materie prime che danno vita a questi prodotti gustosi e salutari, pensati per un consumatore dinamico e attento. Le Zuppe e le Vellutate rispondono all’esigenza, sempre più diffusa, di mangiare in modo sano e nutriente, senza rinunciare al gusto, versatili e adatte come un pasto fuori casa alternativo, pratico e trasportabile, che garantisce anche il metodo di cottura e la provenienza di ogni suo ingrediente.
Pralina
Zona Industriale – Melpignano (Le)
www.pralinasrl.it