(Antonio D'Agostino)
di Clara Minissale
A volte gli incontri che ti cambiano la vita avvengono per caso. O per una fortunata coincidenza. Per Antonio D’Agostino è così che è andata. Ha conosciuto il complesso e intrigante mondo delle farine quando si occupava di tutt’altro e, da allora, la sua vita non è stata più la stessa.
Una storia d’amore e conoscenza, studio e approfondimento, iniziata nel 2013 e mai terminata “perché c’è sempre da imparare” e che lo ha portato a fondare la “D’Agò Eccelsi Cibi” che si occupa della commercializzazione di prodotti gastronomici italiani esclusivi e la “D’Agò Pizza fatta ad arte”, che porta avanti un progetto di pizzerie gourmet in Sicilia. “Fino a quel momento – racconta – mi ero occupato di office automation. Poi ho fatto un master in comunicazione d’impresa che mi ha fatto entrare in contatto con una azienda di Milano che si occupava di prodotti gastronomici d’eccellenza e per la quale ho sviluppato l’area commerciale. Grazie a questo lavoro, ho scoperto il mondo delle farine e da allora non l’ho più lasciato”.
Il primo passo è stato un corso di formazione sull’arte bianca, poi uno all’Università della pizza, quindi chimica degli impasti, microbiologia degli alimenti fermentati per conoscere tutti i segreti di lavorazioni e impasti. Per più di un anno ha lasciato il suo paese, Vallelunga Pratameno, nella provincia di Caltanissetta e ha girato l’Italia per approfondire le sue conoscenze. “Dopo avere affrontato tutte le tematiche teoriche mi serviva la tecnica – dice -. Così ho iniziato a contattare le migliori pizzerie gourmet”. Da lì a stage con Gianfranco Iervolino, considerato il miglior pizzaiolo napoletano d’Italia, o Massimo Bosco specializzato in teglia e pala, il passo è stato breve e, portata a casa anche la tecnica, D’Agostino, che nel frattempo fa anche consulenze a panifici e pizzerie, ha cominciato a far prendere forma alla sua idea di pizza gourmet. “Con “Eccelsi Cibi” distribuisco una ventina di eccellenze italiane di cui la metà sono siciliane – spiega – mentre con “Pizza fatta ad arte” ho codificato diciotto farine per la pizza facendo un impasto per ogni tipologia. La mia idea è quella di consorziare cinquanta pizzerie gourmet in tre anni in Sicilia e farle diventare gourmet, con un menu di sessanta pizze da cambiare stagionalmente. Non saranno tutte gourmet, naturalmente, ma queste ultime dovranno essere il nostro punto di forza”.