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Vinitaly Special Edition

Sì alle irrigazioni negli uliveti: “Le rese aumentano. Sfruttiamo la tecnologia”

19 Ottobre 2021

L’olio extravergine di oliva è ancora una volta protagonista di Sol&Agrifood Special Edition, la manifestazione di riferimento per l’olio evo, il cibo e la birra
artigianale di qualità in programma fino ad oggi alla Fiera di Verona.

Il punto sulla produzione e sull’evoluzione del mercato è stato fatto nel corso della tavola rotonda “Mercato, prezzi e prospettive per la prossima campagna olearia in Italia e nel Mediterraneo”, alla quale hanno partecipato Claudio Vignoli, consulente internazionale dell’industria olearia e Alberto Grimelli, direttore di Teatro Naturale. Ogni anno, in questo periodo assistiamo a una girandola di numeri che poi molto spesso non si dimostrano veritieri. Il cambiamento climatico ci mette ogni anno di fronte a questa grande incognita con la quale è necessario abituarsi a convivere.

RESE IN CRESCITA NEGLI IMPIANTI IRRIGATI
Secondo Alberto Grimelli, dai primi dati sulla campagna olearia in corso emerge un dato rilevante legato alle rese in olio: “Si stanno registrando rese elevate nelle zone toccate dalle recenti piogge e soprattutto dalle olive raccolte in impianti dotati di moderni sistemi di irrigazione, dimostrazione evidente di come l’innovazione tecnologica debba essere applicata anche in campo, colmando la necessità primaria delle piante, la disponibilità di acqua”. Sul versante mediterraneo, valutate le produzioni di Italia, Spagna Grecia, Portogallo e Tunisia, si pensa subito alla conseguente evoluzione dei prezzi sul mercato, con proiezione poi mondiale, ma qui, come confermato negli ultimi anni, a dettar legge e determinare i prezzi saranno le produzioni della penisola iberica.

AUMENTI DEI PREZZI DELL’OLIO IN GDO E CALO DEI CONSUMI
Per Claudio Vignoli, che opera nei principali Paesi produttori, è molto probabile che nei primi mesi il prezzo tenda a salire anche in virtù della revisione delle stime al ribasso della produzione in Spagna e in Tunisia per poi stabilizzarsi. “Nell’ultimo anno i prezzi sono schizzati verso l’alto, fatto questo che ha reso il 2021 estremamente difficile per tutte le aziende confezionatrici, che dopo aver fissato prezzi e firmato contratti con la Gdo, hanno subito aumenti della materia prima fino al 50%. Ora tutti i confezionatori dovranno rivedere al rialzo i prezzi e di conseguenza lo scaffale registrerà degli aumenti”. È statisticamente comprovato che quando l’olio Evo supera certi valori si assiste a una tendenza al ribasso nei consumi, numeri questi che toccano le grandi aziende confezionatrici.

SE CALANO I CONSUMI, DEVONO CAMBIARE I MERCATI
E i piccoli produttori cosa possono fare? “Sono convinto – spiega Vignoli – che un aumento dei consumi debba passare necessariamente per canali alternativi alla Gdo, per esempio l’e-commerce, i negozi di vicinato e perfino la ristorazione, che potrebbe rappresentare un nuovo canale commerciale come dimostrato in Paesi diversi
dall’Italia. Ma nel nostro Paese manca una corretta strategia di promozione e comunicazione, perché per conquistare un mercato non è sufficiente entrarci, ma rimanerci e questo non è mai conseguenza di un esercizio isolato, bensì di una adeguata organizzazione”.

STATI UNITI O GIAPPONE?
Se parliamo di mercati esteri, io penso a Stati Uniti e Giappone – spiega Vignoli –, penso ai “Grocery stores” nord-americani, dove c’è una più attenta selezione dei brand e dove la qualità è un fattore importante. Questi “store” investono in formazione del personale, organizzano degustazioni ed è normale trovare oli a 40, 50 e anche a 60 dollari per una bottiglia da 500 ml. Il consumatore giapponese è più simile a quello europeo nella ricerca di prodotti di qualità e nell’attenzione al benessere strettamente correlato all’alimentazione. È un consumatore disposto a pagare anche un prezzo elevato in ragione della qualità e della provenienza del prodotto, ma è anche molto esigente e non solo in termini di gusto ma anche nel packaging del prodotto”.

C.d.G.