Terza volta per il consorzio Doc Sicilia al Vinitaly.
“Non potevamo mancare – dice con un pizzico di orgoglio il presidente Antonio Rallo – Era giusto e doveroso esserci dopo questi mesi di sofferenze. Ed è stato bello vedersi faccia a faccia con amici, colleghi e buyer”. La Sicilia del vino si appresta a finire il 2021 con numeri molto incoraggianti. E anche il consorzio sta facendo la sua parte: “A fine mese riportiamo dopo tanto tempi i giornalisti nella nostra Isola, a Palermo, per un incoming per presentare i nostri prodotti alla stampa nazionale e internazionale – dice Rallo – Iniziative che ci sono mancate e parecchio. I dati dell’export dei vini italiani ci rincuorano e se confermato, la quota del nostro paese dovrebbe attestarsi a 7,2 miliardi di euro. Un dato importante. E la Sicilia ha contribuito con i suoi prodotti a raggiungere questo record storico”. Le vendite in Sicilia rispetto allo scorso anno hanno fatto registrare un + 4,9 per cento. E la performance dei vini a base Grillo è impressionante:+ 20 per cento rispetto al 2020. “Stiamo parlando della regione più vitata d’Italia – dice Rallo – Dobbiamo dimostrare ancora di più di essere in grado di fare squadra e rete. Oggi al Vinitay si volta pagine, inizia il rilancio vero e proprio del nostro comparto. Secondo me era importante esserci. Poi ogni azienda ha fatto le proprie valutazioni e le proprie scelte”. Intanto Rallo annuncia importanti novità per il consorzio Doc Sicilia: “Siamo ormai alle battute finali di un progetto fatto in collaborazione con l’assessorato regionale all’agricoltura e il vivaio Paulsen di Palermo – spiega il presidente – Con la collaborazione di tre vivaisti stiamo creando delle barbatelle autoctone dei vitigni simbolo della nostra regione, a partire naturalmente da Grillo, Nero d’Avola e Lucido. Obiettivo è quello di avere una filiera certificata al cento per cento, partendo proprio dalle barbatelle. Un progetto su cui puntiamo molto. Il prossimo anno saremo ormai pronti e credo che nel 2026 potremo avere i numeri per soddisfare tutti i produttori siciliani. Ogni anno nell’Isola si piantano circa 300 ettari di nuovi vigneti. Numeri importanti”.
G.V.