di Michele Pizzillo
Sarà il Vinitaly della ripresa e, quindi, la kermesse che come strumento indispensabile alle aziende per farsi conoscere, giustificava anche un certo impegno economico?
Da un nostro piccolo sondaggio, a differenza del passato con un’unanimità di consensi per la trasferta veronese, questa volta abbiamo registrato qualche perplessità. Tant’è che alcune cantine hanno scelto di disertare il Vinitaly. C’è anche chi ha deciso di essere presente a Verona durante il periodo del Vinitaly, ma non nel quartiere espositivo. E’ il caso di Botromagno, importante cantina di Gravina in Puglia, che quest’anno interromperà una frequentazione di decenni, visto che produce il vino Gravina (uno dei più antichi bianchi d’Italia) che ha ottenuto la denominazione di origine controllata nel 1983. Beniamino D’Agostino che insieme al fratello Alberto guida la cantina che dalle uve di proprietà produce oltre 250.000 bottiglie all’anno che raggiungono molti mercati esteri e con una bella presenza sui mercati anglo-americani, evidenzia che “già prima del lockdown avevamo deciso di interrompere le partecipazioni istituzionali al Vinitaly, poi il covid ha anticipato le nostre decisioni. La fiera era ormai obsoleta e superata per piccole realtà come la nostra, meglio investire quelle risorse economiche in missioni commerciali mirate sui mercati di interesse”. E, infatti, gli obiettivi di Botromagno sono proprio quelli di consolidare – con un’offerta di 20 referenze che affiancano lo storico Gravina dop di cui sono gli unici produttori – la presenza nei paesi nordici dell’Europa e dell’America. Però, come abbiamo già accennato, durante il Vinitaly Botromagno non diserterà la città di Verona perché ha optato per un’idea davvero originale o meglio, per una formula innovativa e, cioè “scegliamo di esserci ma con un “fuorifiera”. Abbiamo affittato un piccolo appartamento, Corte Realty Suites (accesso da via Mazzanti 3/A) con affaccio su piazza Erbe – nel cuore della città – dove accoglieremo gli amici di Winebow, nostro storico importatore statunitense; l’amico Sergio De Luca del nostro importatore inglese Enotria&Coe; Michele Cianciulli di Enoclassica nostro importatore in Usa per i vini biologici della linea Poderi D’Agostino e tutti i nostri clienti che saranno a Verona, per far degustare le nuove annate e la novità ‘Effe Verdeca’ un bianco ottenuto da uva Verdeca in purezza, ed avremo tempo, nei giorni di fiera, di guardare a quello che succede con maggior distacco e senza i vincoli che un proprio stand comporta – dice Beniamino -. Staremo a vedere se questa formula pagherà”.
E per il vino che resta sempre il miglior messaggero del fascino delle città e dei territori dove ha origine, tant’è che il vino Gravina è stato preso a punto di riferimento da grandi quotidiani americani come Washington Post e New York Times per raccontare l’habitat rupestre della città dovrebbe essere uno stimolo a presentarsi alle manifestazioni fieristiche sotto il nome della città, specialmente per Gravina che dà il nome ad un vino a denominazione. Che risponde “questo è quello che facciamo da trent’anni, tant’è che l’azienda non si chiama D’Agostino ma Botromagno, dal nome della collina dove è nata la nostra città e da dove tutto è cominciato e siamo orgogliosamente unici ambasciatori della Doc Gravina”. Non sarebbe interessante coinvolgere le pubbliche amministrazioni in queste iniziative promozionali con ricadute sul territorio? Risposta: “Dopo anni spesi anche in politica attiva, devo ammettere di non essere più interessato alle collaborazioni con le Pubbliche amministrazioni: troppa burocrazia, troppa ignoranza sui problemi reali, continui tentativi di accreditarsi o di ricevere qualcosa in cambio (e non mi riferisco a tangenti ma a visibilità personale); finchè potrò, sarò ambasciatore della mia terra tenendo lontane le istituzioni almeno fino a quando non dimostreranno di aver compreso che il ruolo istituzionale è ben distinto dal protagonismo personale”.
Gravina continua ad essere un set cinematografico interessante: questo può rappresentare un ottimo veicolo di promozione per le produzioni tipiche del territorio?
Risposta “lo è il turismo, anche se siamo stati molto sfortunati, in particolare con l’ultimo James Bond che avrebbe potuto darci molto di più in termini di presenze se non si fosse presentato il covid. Gravina è una piccola gemma nascosta che si sta mettendo sempre più in mostra pur rimanendo autentica e per un turismo selettivo e non di massa”. Noi abbiamo assaggiato qualcosa.
Gravina dop 2020
A denominazione dal 1983, attualmente prodotto solo dalla Botromagno che lo esporta in oltre 11 paesi del mondo. L’uvaggio è composto da Greco 60%, Malvasia 40% con possibilità di aggiunte di Fiano e Bianco di Alessano. Fermentazione in vasche d’acciaio inox a temperatura controllata dove è sottoposto ad un affinamento di 4 mesi. Di colore giallo paglierino con riflessi verdolini, al naso è fragrante con sentori di frutta matura come mela, pesca, albicocca, ananas. Al sorso è piacevole, fresco con una spiccata vena acida, resta a lungo sul palato. Può invecchiare qualche anno. Ottimo servito con ostriche, pesce crudo, crostacei, minestre speziate, cucina asiatica, carni bianche.
Effe Verdeca Murgia bianco igt
100% di Verdeca raccolta a fine settembre, sottoposta a fermentazione in vasche d’acciaio a temperatura controllata dove affina per 3 mesi più altri 3 in bottiglia. Il colore è giallo paglierino con riflessi verdolini. Al naso si avvertono sentori di fiori bianch come biancospino e acacia nonché note agrumate di mandatino. In bocca è fresco, sapido, con una delicata aromaticità e lunga persistenza sul palato. Insomma, in vino moderno, elegante ed anche intrigante per la sua piacevolezza.
Gravisano Passito di Malvasia Murgia bianco igp 2015
100% Malvasia lunga appassita sui graticci per circa 2 mesi, fermentata in barriques di rovere Allier da 225 lt di primo passaggio, a temperatura controllata di 16° e affinato in vasche d’acciaio inox per 12 mesi e per 2 anni nelle stesse barriques. Di colore giallo dorato di buona intensità e profumi aromatici di uvetta passa, canditi, mughetto e leggero sentore di citronella. Ottimo l’equilibrio tra dolcezza e acidità, fresco, ottima sapidità e per niente stucchevole. Ottimo come vino da meditazione ma anche con dolci a base di mandorle.
Elite Nero di Troia Murgia rosso igt 2019
100% Uva di Troia 100%, fermentazione con macerazione a contatto delle bucce per 10 giorni alla temperatura di 26°, malolattica svolta totalmente e affinamento di 12 mesi in barriques di rovere francese di Allier di tostatura media e 3 mesi in bottiglia. Il colore è rosso rubino brillante. Profumo fruttato con note di ciliegia sotto spirito, frutti di bosco, mirtilli ma, anche, note speziate e vanigliate. In bocca è avvolgente, morbido, trama tannica piacevole e una persistenza con un finale con rimandi di torrefazione.
Botromagno
Via Archimede 24 – Gravina in Puglia (Bari)
T. 080 3265865
www.botromagno.it
info@botromagno.it