Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Vinitaly 2022

In Italia sempre più giovani bevono il vino: “Poca quantità, ma grande qualità”

13 Aprile 2022

L’Italia ha visto crescere in modo esponenziale dai primi anni ’90 in poi la quota di giovani che si avvicinano e scoprono il vino.

Secondo una ricerca Enpaia-Censis, presentata al Vinitaly, questa platea giovanile è aumentata dal 48,7% nel 1993 al 53,2% nel 2020. Per il 79,9% vale la logica “meglio meno, ma di qualità”, mentre il 70,4% dichiara di apprezzare il vino “ma senza eccessi”. L’italianità è il criterio principale di scelta e qualità per il 79,3% dei giovani. Nel lungo periodo, spiega il rapporto “Responsabile e di qualità: il rapporto dei giovani col vino”, si nota una relativa stabilità della quota di italiani che beve vino: erano il 58% nel 1993, sono il 55,5% nel 2020. Nello stesso arco di tempo la quota di giovani che beve vino è salita dal 48,7% al 53,2%, mentre quella che beve più di mezzo litro al giorno è scesa in picchiata dal 3,9% a meno dell’1%. Tra i giovani che consumano vino, il 70,9% lo fa raramente, il 10,4% uno o due bicchieri al giorno e il 17,3% solo stagionalmente. Il 79,9% del campione di giovani intervistato (tra i 18 e i 24 anni) afferma che nel rapporto con il vino vale la logica: meglio meno, ma di qualità. Non solo: il 70,4% dichiara: “Mi piace bere vino, ma senza eccessi”, che richiama l’idea di un alimento che dà piacere e contribuisce in diverso modo al benessere soggettivo, non di un catalizzatore sempre e solo di pulsioni di sregolatezza. L’italianità come criterio di scelta è richiamato dal 79,3% dei giovani, perché è percepito come garanzia di qualità.

C.d.G.