di Annalucia Galeone
Il Vinitaly non s’ha da fare? Dopo l’annullamento dell’edizione 2020 del Prowein a causa del Coronavirus la più importante manifestazione italiana del comparto è stata rimandata dal 14 al 17 giugno.
In seguito alle recenti evoluzioni, l’intero paese, è stato ufficialmente dichiarato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte zona protetta. La situazione è tutta in divenire. Alla famosa kermesse enoica in collaborazione con Unioncamere partecipano circa 120 cantine pugliesi. Più o meno la metà di queste ha sollecitato l’intervento della Regione Puglia per far slittare la kermesse veronese direttamente al 2021. Gli uffici regionali da noi contattati hanno confermato tale desiderio. “Non c’è motivo per investire risorse – afferma Mauro Di Maggio, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria – laddove i maggiori buyer hanno espresso la volontà di non venire. Si salti il giro e basta”. Dello stesso parere è Piero Spinelli,direttore commerciale di Trullo di Pezza. “Vogliamo che il Vinitaly sia spostato. È la cosa più giusta da fare – sostiene Spinelli – A giugno chi verrà? Diventerà una fiera solo per gli appassionati e non per gli addetti ai lavori”. Vista la contingenza attuale e il rallentamento dell’attività in tutti i settori la risposta non sarà immediata, probabilmente dopo il 3 aprile, non è escluso che lo stesso ente fiera possa adottare nuovi e ulteriori provvedimenti alla luce degli ultimi sviluppi.