(Aldo Lorenzoni)
Un “salto” nell'area dedicata al consorzio Soave al Vinitaly, anche quest'anno significava immergersi totalmente in questo territorio meraviglioso.
Non solo assggiare alcune delle etichette migliori del territorio, ma viverlo, respirarlo, quasi come essere teletrasportati da quelle parti. Vinitaly per il Soave si chiude (di nuovo) con un segno “+” da stampare in memoria. Ed è ormai consuetudine che si avvera ogni anno. Perché il Soave, anno dopo anno, non solo sta conquistando gli appassionati, ma anche i buyer. Una cosa fondamentale se si vuole crescere all'estero. Lo sa benissimo il direttore del consorzio Aldo Lorenzoni, che traccia un bilancio dell'edizione che si è appena conclusa: “Abbiamo visto molto movimento negli stand dei nostri produttori e speriamo si tramutino in buoni affari – dice il direttore – Abbiamo sentito molta positività e alcuni produttori hanno confermato un nuovo importante interessamento nei confronti della nostra denominazione in paesi nei quali abbiamo anche una presenza storica, con prezzi stabili rispetto alle annate precedenti, un dato che vediamo in controtendenza. Il lavoro di valorizzazione della denominazione non finisce però qui, ma andrà avanti nei prossimi mesi con importanti appuntamenti che porranno l’attenzione sulle caratteristiche della denominazione, Patrimonio Agricolo di Rilevanza Mondiale, e che la rendono unica. Soave come territorio nobile, storicizzato e coerente da un lato, capace di innovazione e trovare nuova linfa dall’altro per essere sempre pioniere di tematiche come la sostenibilità, la gestione delle denominazioni, il mantenimento della competitività nei mercati”.
C.d.G.