(Chiara Giallonardo, Marco Remaschi, Riccardo Ricci Curbastro, Giuseppe Pan e Srefano Zanette)
Si ispira al protocollo Equalitas la nuova sfida a tema ambientale messa in campo dal Consorzio di Tutela del Prosecco Doc.
Si chiama infatti “PRO.S.E.C.CO. DOC” (PROgramma della Sostenibilità E del Controllo della COmpetitività della filiera vitivinicola ProseccoDOC – Misura 16 PSR Regione Veneto) ed è il prototipo di sistema di gestione sostenibile della Denominazione che, come per la certificazione creata dalla società Equalitas (controllata da Federdoc e partecipata da Csqa-Valoritalia, 3A vino e Gambero Rosso), si muove sui pilastri ambientale, etico-sociale ed economico. Il tutto con l’obiettivo di arrivare in futuro ad avere una sostenibilità certificata a livello territoriale. A presentare oggi a Vinitaly il nuovo progetto sono stati il presidente e il direttore del Consorzio di Tutela del Prosecco Doc, Stefano Zanette e Luca Giavi, insieme al presidente di Equalitas e Federdoc, Riccardo Ricci Curbastro, che per l’occasione ha premiato le aziende Tedeschi, Allegrini e Arnaldo Caprai, anche loro entrate ufficialmente nella famiglia Equalitas, e al contempo fornito un primo bilancio sul lavoro svolto a distanza di un anno dalle prime certificazioni.
All’incontro, moderato dalla conduttrice di Linea Verde Life su Rai1, Chiara Giallonardo, hanno partecipato inoltre l’assessore all’Agricoltura, caccia e pesca della Regione Veneto, Giuseppe Pan, l’assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Marco Remaschi e i rappresentanti dei componenti del Gruppo Operativo di PRO.S.E.C.CO. DOC. (Consorzio di Tutela del Prosecco Doc, Cantina di Conegliano e Vittorio Veneto, Azienda Le Carline di Piccini, Le Rive di Bonato Andrea & Luigi, Santa Margherita, Villa Sandi, Università di Padova – Cirve e Impresa Verde Treviso-Belluno).
“Durante lo scorso Vinitaly – ha detto Riccardo Ricci Curbastro – abbiamo premiato i primi pionieri di Equalitas, consapevoli della necessità di porre l’accento su un tema prioritario per il settore. Oggi invece ci presentiamo a Verona con una compagine ulteriormente rafforzata e soprattutto con la ferma convinzione che la sostenibilità sia ormai un volano indispensabile per il futuro del nostro comparto. Con questa certificazione, dal canto nostro, indirizziamo le aziende a intraprendere dinamiche produttive basate su un approccio orientato alla salvaguardia a tutto tondo, quindi dalla cantina alla bottiglia, e soprattutto integrato nelle dimensioni ambientale, sociale ed economica. Un percorso sicuramente impegnativo ma fondamentale per essere competitivi sui mercati internazionali. Non è un caso, dunque, se sono sempre di più gli attori che aderiscono o guardano con interesse al modello Equalitas”. Parte infatti dall’effettiva praticabilità degli standard di sostenibilità proposti da Equalitas il nuovo progetto del Consorzio di Tutela del Prosecco Doc che, nella fase iniziale, vedrà il coinvolgimento di un gruppo rappresentativo di aziende, che opereranno a vari livelli in ambito agricolo, ambientale e di prodotto uva/vino, ma anche sul fronte degli indicatori della biodiversità, dell’impronta carbonica e idrica, in un’ottica di inclusione sociale ed economica.
“Questa iniziativa – ha spiegato il presidente del Consorzio di Tutela del Prosecco Doc, Stefano Zanette – per noi è molto importante, perché ci consente di verificare direttamente, sia con le aziende agricole sia con le cantine che potranno certificare il prodotto, quelle che sono le eventuali criticità e le reali possibilità di miglioramento, compresa la gestione dei costi a livello aziendale. Ciò è fondamentale per poter implementare il progetto e renderlo fruibile per tutto il nostro sistema produttivo, con l’intento di arrivare in futuro ad avere una sostenibilità certificata a livello territoriale. La sostenibilità oggi non è più solo un’esigenza della comunità, è anche una necessità per le aziende, perché richiesta dal mercato. Quindi partire per tempo e creare questa nuova mentalità è importantissimo. Il futuro è quello. Io sono un grande sostenitore di Equalitas e PRO.S.E.C.CO. DOC utilizza non a caso tutti i protocolli da essa proposta. Ciò anche per permettere alle cantine di ottenere questa stessa certificazione. Bisogna passare infatti attraverso la sostenibilità dell’azienda e del prodotto, però quello che vogliamo raggiungere come denominazione è l’aspirazione più alta, cioè la certificazione territoriale”.
C.d.G.