di Fiammetta Parodi
Solo dalle uve migliori, solo in grandi annate, solo dopo dieci anni di riposo nella penombra della Cantina di Soave: nasce così la Riserva dei Cinque, spumante metodo classico presentato ufficialmente questo pomeriggio a Vinitaly, ad oltre dieci anni dall’ultima annata prodotta e dopo un leggero restyling dell’etichetta.
Dalle uve selezionate nella zona dei monti Lessini (80% Pinot Nero e 20% Chardonnay), dopo almeno 120 mesi di affinamento a contatto con i lieviti, nasce un vino dal perlage fine e persistente, con un bouquet complesso e articolato di frutta matura al quale si affiancano note di canditi e nocciola. Il sorso è avvolgente, elegantissimo e cremoso ma al contempo fresco e sapido nonostante l’età.
Un metodo classico millesimato, prodotto in quantità limitatissime, che si colloca a buon diritto tra i grandi spumanti italiani, interpretando così la volontà dei “Cinque” da cui prende il nome, gli enologi trentini Giuseppe Andreaus, Leonello Letrari, Ferdinando Tonon, Pietro Turra e Riccardo Zanetti, pionieri del metodo classico italiano, che lo concepirono inizialmente, nella metà degli anni ’60, come riserva ad uso personale di Equipe 5, uno dei vini di punta della cantina veronese.