A pochi giorni dall''inizio del Vinitaly, è bene armarsi di penna e agenda e segnarsi le degustazioni da non perdere.
A parte quelle organizzate dalla redazione di Cronache di Gusto sui bianchi dell'Etna, sul Nero d'Avola della zona di Noto, e sulle tre doc messinesi, Faro, Mamertino e Malvasia delle Lipari, ce ne sono 5 che meritano di essere inserite tra quelle “da fare”. Ecco il programma
La magia delle vigne vecchie: Le Donne del Vino presentano vini da viti anche di ottant'anni. Dieci vini provenienti da vigneti, in gran parte ottuagenari, per esaltare la biodiversità del patrimonio viticolo italiano, la sua complessità e finezza. Una degustazione che cambia la prospettiva produttiva: il restauro dl vigneto storico italiano con pratiche capaci di allungare la vita delle piante in contrapposizione ai massicci e frequenti reimpianti degli ultimi 50 anni per vini dal timbro unico. Degustazione domenica 15 aprile, guidata da Ian D’Agata (ore 15 – Sala Tulipano – Palaexpo, ingresso A1, piano -1).
Masi – 30 anni di Amarone a Vinitaly. Il Seminario Tecnico al Vinitaly è l’occasione per un significativo bilancio sul contributo dato dal Gruppo Tecnico Masi alla vitivinicoltura delle Venezie in trent’anni di ricerche e divulgazione. Una degustazione orizzontale–verticale mette in luce le peculiarità dell’Amarone e l’evoluzione tecnico-scientifica che ha trasformato in tre decadi il Rosso della Valpolicella in uno dei vini simbolo del made in Italy nel mondo. Una iniziativa che va appannaggio di tutti i vini da appassimento e che diventa un asset di Vinitaly per la formazione tecnico-scientifica. In degustazione lunedì 16 aprile (ore 15 – Sala Argento1 – Palaexpo, ingresso A2, piano -1), sotto la guida di Ian D’Agata, otto Amarone della Valpolicella Serego Alighieri e Cantina Privata Boscaini di annate dal 1988 al 2007.
Un legame invisibile tra Bolgheri e Pessac-Léognan. Per presentare e spiegare sei tra le più famose etichette Raoul Salama non punta sulle assonanze produttive, ma sceglie il fattore umano e il legame tra i viticoltori di Castagneto Carducci e di Pessac-Léognan, comuni gemellati anche nel reciproco impegno nel realizzare grandi vini. In degustazione, lunedì 16 aprile (ore 11 – Sala Argento1 – Palaexpo, Ingresso A2, piano -1), Château Malalartic-Lagravière 2009, Domaine de Chevalier 2009, Château Pape Clément 2009, Grattamacco 2010, Ornellaia 2010 e Guado al Tasso 2010, alla presenza dei titolari delle aziende.
I vini dal mondo di Riccardo Cotarella. Con la degustazione di 15 vini provenienti da Francia, Italia, Giappone, Palestina, Romania, Russia e Stati Uniti d’America, tutti curati dall’enologo Riccardo Cotarella, si rinnova la collaborazione tra Veronafiere e Wine Research Team. La degustazione, in programma martedì 17 aprile (ore 15 – Sala Argento1 – Palaexpo, ingresso A2, piano -1), è condotta da Riccardo Cotarella, che in veste di enologo e viticoltore racconta le sue creazioni, partendo dal terroir e spiegando le scelte tecniche per realizzare vini conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. Ad accompagnarlo, Ian D’Agata, direttore scientifico a Vinitaly International Academy, e Luciano Ferraro, giornalista del Corriere della Sera.
Cinque terroirs del Barolo e del Barbaresco raccontati/analizzati attraverso cinque cru storici delle cantine Ceretto. Punta di diamante dell’enologia piemontese e italiana, Ceretto ha conquistato estimatori nei mercati internazionali. Un traguardo raggiunto grazie a un attento lavoro di ricerca e identificazione dei più grandi cru di Barolo e Barbaresco. Oggi Ceretto è tra le pochissime case di Langa con possedimenti in alcune delle vigne storiche e con rese di assoluta qualità. Tra esse, Cannubi San Lorenzo in Barolo, Prapò a Serralunga d'Alba e Asili a Barbaresco. In degustazione, mercoledì 18 aprile (ore 11 – Sala Tulipano – Palaexpo, ingresso A1, piano -1), grandissimi vini di nuove e vecchie annate a confronto, sotto la guida di Federico Ceretto e Ian D'Agata.
C.d.G.