di Annalucia Galeone
“Generazione Vulture” è un gruppo di giovani produttori accomunati dall’amore per la propria terra e il proprio lavoro. Raccontare l’Aglianico del Vulture fuori dai confini regionali in modo non tradizionale, ma dinamico e vulcanico è il loro obiettivo, abbandonando un tipo di comunicazione ormai datata, stimolare e rispondere alle esigenze dell’incoming.
Per farlo hanno organizzato un flash mob al Vinitaly nel padiglione 7 coinvolgendo i tanti winelover in visita. L’Aglianico è un vitigno di gran carattere e tempra che sul Vulture esprime al meglio le proprie potenzialità offrendo in più mineralità e freschezza data dall’acidità. Il Vulture è un vulcano spento, è rimasto attivo fino a 130 mila anni fa. L’Aglianico è noto per la sua struttura, il tannino e il frutto potente. Le aziende nel territorio sono circa quaranta e producono circa due milioni e mezzo di bottiglie. “L’idea del flash mob è nata prendendo spunto da un'iniziativa simile dedicata allo champagne per staccarsi dalla solita canonica degustazione e intercettare in modo trasversale con un volto sorridente una fascia di bevitori che diversamente non potrebbe essere avvicinata – sostiene Viviana Malafarina, direttrice dell’azienda Basilisco – Le persone che abbiamo fermate sono rimaste stupite e incuriosite dal bicchiere e dalla modalità. Tutti abbiamo indossato la stessa maglia”. L’Aglianico del Vulture ben si abbina con le carni arrostite, i sughi un po’ grassi, i formaggi stagionati e i salumi. Generazione Vulture è nata un anno fa al Vinitaly.Inizialmente è stata ribattezzata Vulture 2.0. Al momento non c’è una forma giuridica, sono soprattutto alla ricerca di iniziative da intraprendere assieme per promuovere il territorio. Sono otto le aziende che ne fanno parte: Elena Fucci, Martino vini, Carbone vini, Basilisco, Musso Carmelitano, Madonna delle Grazie, Bisceglia e Grifalco.