“Il mercato del lavoro in viticoltura, criticità e sviluppi, influenza della manodopera sulla qualità del prodotto finale” è il tema del convegno organizzato da Mipaaf.
“L'appuntamento nasce dall'esigenza di fotografare un momento che guarda oltre la bottiglia del vino e concerne tutto ciò che c'è fuori. E' una fase a volte sottovalutata dal consumatore finale. Ciò che avviene durante l'anno e tutti i sacrifici fatti è la materia prima”, ha sottolineato Marco Sciarrini – Coordinatore Politiche del Lavoro nel mercato agricolo Mipaaf. L'analisi a tutto tondo mira ad analizzare le varie sfaccettature della formazione nel lavoro in agricoltura e in particolare l'attività stagionale degli immigrati. In Europa i rumeni e i bulgari hanno maggior attinenza al lavoro con la vite, nei paesi extraeuropei il Cile, l'Argentina e la Nuova Zelanda. L'occasione è stata una opportunità per gli imprenditori ad esempio per sapere dove cercare la manodopera specializzata tra i migranti regolari che svolgono un ruolo importante nel nostro paese. Avere un quadro generale è per le aziende medio piccole del comparto che non hanno i mezzi economici una risorsa importante. Chiusa la stagione il lavoratore stagionale diventa un lavoratore in nero. Qual è l'incidenza del lavoro degli stranieri sul made in Italy? Per rispondere a queste domande ed avere un quadro del settore a tutte le aziende che partecipano al Vinitaly il Ministero somministrerà un questionario. Le risposte saranno successivamente analizzate.
Annalucia Galeone