(Gianluca Bisol, Matteo Lunelli e Luca Zaia)
di Michele Pizzillo
I grandi progetti vanno costruiti con ponderatezza. E l’incontro tra due primi attori del mondo delle bollicine, oltretutto appartenenti a due territori diversi ed entrambi di grande attrattiva mondiale, era molto importante per non essere ponderato bene.
Così, dopo quattro anni, le due famiglie delle bollicine, i Lunelli della Ferrari di Trento e i Bisol di Valdobbiadene, al Vinitaly si presentano insieme, per raccontare al mondo, attraverso un nuovo linguaggio che ne interpreta i valori cardine come unicità, autenticità e tradizione, un progetto che sottolinea il grande legame con il territorio e la continuità con la storia del marchio e al tempo stesso guarda al futuro per adeguarsi alle sfide e cogliere le grandi opportunità del mercato. E, tutto, avviene con una sorta di “benedizione” del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che organizza la propria agenda degli appuntamenti in un Vinitaly molto frizzante, per sottolineare che con il Prosecco si vende un territorio di una bellezza straordinaria e, due nomi come Ferrari e Bisol, potranno aiutare il Veneto ad essere sempre più presente su un mercato molto importante come gli Stati Uniti.
Andiamo per ordine, a raccontare cosa è accaduto al Vinitaly. Lo facciamo con le parole di Matteo Lunelli, amministratore delegato del Gruppo Lunelli (a cui fanno capo Ferrari, la Grappa Segnana, l’acqua Surgina): “Dopo quattro anni dall’acquisizione, l’azienda è stata pienamente integrata sfruttando le sinergie con il Gruppo Lunelli e sono stati attuati investimenti, in campagna e in cantina, volti alla continua ricerca dell’eccellenza produttiva. L’inizio di questa nuova fase di sviluppo di Bisol si manifesta oggi con una completa revisione della gamma prodotti e dell’immagine della marca, studiata con il supporto dell’agenzia Robilant Associati. Cambia innanzitutto il logo, nel quale viene evidenziata la data del 1542, anno in cui un documento storico testimonia la presenza della famiglia Bisol come viticoltori nella zona, e si sottolinea il legame con il territorio attraverso l’indicazione di Valdobbiadene e la rappresentazione stilizzata di una ripida collina coltivata che ricorda il Cartizze”.
(La collezione Bisol)
E, Lunelli, presenta la nuova immagine coordinata, caratterizzata da un colore distintivo, il “verde Bisol”. Un tocco di verde che richiama il rigoglioso paesaggio coltivato a vite che contraddistingue da secoli queste colline. A questo punto, Gianluca Bisol, Presidente della Bisol Desiderio & Figli, sottolinea: “Da sempre utilizziamo il verde come tratto distintivo nelle nostre etichette per esprimere lo storico e intimo legame con Valdobbiadene. Oggi, con un tratto di verde ancor più vivo, confermiamo la volontà di diventare sempre di più ambasciatori di questo meraviglioso territorio. Una sfida lungimirante, che con il prezioso contributo della famiglia Lunelli, raggiungerà traguardi ancor più ambiziosi, perché per essere originali bisogna essere originari, e chi più di Bisol può essere originario nel mondo del Prosecco?”
La linea Bisol è fatta solo di Prosecco Superiore Docg e vuole raccontare la varietà del territorio di Valdobbiadene e sperimentare tutte le sfumature del Prosecco Superiore, perché ciascuna etichetta è espressione di un particolare terroir e di una specifica composizione del terreno. Una collezione fatta di eccellenza senza compromessi, che racconta il faticoso lavoro della terra, frutto di una viticoltura eroica. Proprio per valorizzare ed avere il massimo rispetto per l’identità del territorio, sono state create due nuove etichette della Denominazione Rive: il Relio Rive di Guia, che vuole essere il vertice della produzione della Casa e il Rive di Campea, espressione del più importante vigneto di proprietà.
(La collezione Jeio)
Accanto alla gamma Bisol (5 etichette) è stata rivista anche la collezione Jeio, con due etichette. “Se Bisol è il cognome, Jeio è il soprannome – spiega Lunelli -. Jeio era infatti il soprannome con cui Desiderio Bisol nel dopoguerra era affettuosamente chiamato dalla moglie. Se Bisol è l’anima legata a un saper fare, Jeio è l’espressione più fresca della marca, il volto contemporaneo, l’anima gioiosa del Prosecco che esprime la capacità di godere della qualità della vita, tipicamente italiana”. Queste due collezioni sono due anime complementari della stessa marca che convivono e giocano l’una con l’altra.
“È un progetto strategico per il Gruppo Lunelli ma vuole dare anche un contributo allo sviluppo del territorio – aggiunge l’amministratore del gruppo Lunelli e adesso anche vice presidente di Bisol -. Il Prosecco in tutto il mondo continua a crescere a ritmi straordinari, ma sul mercato viene richiesta prevalentemente la categoria senza indicare la preferenza per uno specifico marchio. Siamo convinti che sia fondamentale sottolineare la differenza tra Prosecco e Prosecco Superiore e auspichiamo che si sviluppino marchi riconosciuti e riconoscibili dal consumatore, al fine di promuovere la qualità e valorizzare questo grande vino. Bisol vuole essere sempre di più protagonista del Prosecco Superiore di Valdobbiadene”.