Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Vinitaly 2016

Spiegare ai ragazzi cos’è il vino: il progetto “pilota” che mette tutti d’accordo

11 Aprile 2016
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(Angelo Gaja, Carlo Cambi, Mario Maviglia, Vito Intini e Mario Fregoni)

di Michele Pizzillo

Brescia apripista del vino nelle scuole. 

Non ancora come materia da studiare, ma illustrare ai giovani cosa vuol dire fare un prodotto di qualità, diffondere una corretta educazione al consumo, fornendo loro gli strumenti per avvicinarsi al vino in modo intelligenti è sicuramente una grande svolta per un “Paese come il nostro dove l’enologia è parte integrante della storia e dell’identità nazionale”, sottolinea Vito Intini, presidente di Onav e coordinatore della Consulta nazionale del vino italiano che al Vinitaly ha organizzato il convegno “Conoscere per sapere. Il vino come istruzione e cultura” che ha visto alternarsi come relatori un illustre cattedratico come Mario Fregoni, un grande vignaiolo come Angelo Gaja, il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale della Lombardia, Mario Maviglia e il giornalista Carlo Cambi. Senza dimenticare Pia Donata Berlucchi, vice presidente di Onav e promotrice in prima persona dell’iniziativa di portare il vino nella scuola.

A conclusione di tutto quello che è stato detto nel corso del convegno, è emerso che in un “colpo” solo, “in un Paese di individualisti come l’Italia – sono parole dalla signora Berlucchi -, in pochi mesi si è riusciti a mettere insieme tutte le voci del mondo del vino e, contestualmente, promuovere il patrimonio vitivinicolo italiano fra le giovani generazioni e addirittura attraverso il sistema scolastico”. Non è poco, visto che dopo l’inaugurazione, il 16 novembre 2015 presso l’Istituto alberghiero Mantegna di Brescia del primo progetto pilota, adesso saranno coinvolte le scuole di tutta Italia per gli incontri “Il bere consapevole, il vino fra i giovani attraverso l’istruzione e la cultura”.

Maviglia ha già raccolto l’adesione di 50 istituti scolastici nella sola Lombardia dove, dal prossimo ottobre   verrà attuato un secondo ciclo di conversazioni sui seguenti temi:

  • Il vino e la guerra di Troia: da 6000 anni fra i Sumeri della Mesopotamia con il mito di Gilgamesh, nella Georgia, fra i Fenici, i Cartaginesi, gli Egizi, i Greci e la Roma Imperiale.
  • Il vino dei Lomgobardi, di Carlo Magno, dei Castelli feudali e delle Abbazie: dal triste calice di Rosmunda al trattato di Carlo Magno, alla festosità dei castelli, alla medicina silenziosa delle Abbazie.
  • Il vino e il Rinascimento: fra brindisi politici avvelenati e i viaggi sulle navi veneziane il vino entra nel vetro dei soffiatori di Venezia. Il vino nelle pitture, sculture e scritture degli artisti d’epoca.
  • L’800 del grande Verdi e di molti altri geni musicali: il vino è ormai protagonista anche nella musica.

Cosa si può aggiungere a questo programma? Le considerazioni di Intini che dice: “Un progetto ambizioso che la Consulta si impegna a portare in ogni città per far capire quanto il vino sia uno straordinario messaggero di cultura e di comunicazione”. “Così – Aggiunge Pia Berlucchi – ci concentriamo sui giovani per creare il necessario ponte di collegamento tra la tradizione e il futuro rappresentato dai nostri figli”. Senza dimenticare che il vino è anche economia e, se si riesce a dare il giusto messaggio sul bere consapevole e sul modo di produrre senza ricorrere a forzature che lo snaturano, si può dire che questa è l’economia sana che dobbiamo perseguire.