di Francesca Landolina
Anche quest’anno il padiglione 11 della Puglia al Vinitaly è stato preso d’assalto. La Puglia piace, sempre più.
Questa l’impressione che si avverte girovagando tra gli stand. Noi di Cronache di Gusto abbiamo fatto un breve giro per scoprire alcune realtà vitivinicole e degustare autoctoni pugliesi.
Ecco quali
Si comincia con l’azienda agricola Bramato. La cantina ha un’età relativamente giovane. Avviata circa 7 anni fa, si trova a Manduria, vicino Taranto. Sono circa dieci gli ettari vitati da cui nascono otto etichette. Protagonista assoluto il Primitivo di Manduria. Al Vinitaly apprezziamo in particolare Ines Primitivo di Manduria 2014. Un rosso ottenuto da sole uve Primitivo, con un lieve affinamento in barrique. Rosso rubino marcato, profumo intenso e deciso al naso. In bocca caldo, ottima struttura e morbido, con tannini vellutati.
Proseguiamo con la Cantina Luca Gentile. A ridosso delle colline murgiane, su un terreno carsico e leggermente argilloso. Fondata nel 1960, la “Cantina Gentile” è una Cooperativa che conta attualmente 400 soci viticoltori che conferiscono annualmente circa 60 mila quintali di pregiate uve da vino. Vitigno tipico è il Primitivo. In compagnia del presidente Vincenzo Gentile e dell’enologo Tommaso Pinto degustiamo varie etichette. Ci seduce Gioia del Colle Primitivo Riserva DOP Turittu 2011. Intenso e persistente con note di confettura e frutta essiccata, accompagnate da profumi vanigliati e speziati quali cannella chiodi di garofano e liquirizia. Ottima struttura, persistente e lungo nel finale.
Segue Cantine Paradiso di Angelo Paradiso. Una cantina con una storia che risale al 1954. Ventisette ettari vitati nel territorio di Cerignola in provincia di Foggia. Concentrata sui vitigni autoctoni pugliesi quali il Negroamaro, l'Uva di Troia, il Primitivo. Duemila bottiglie prodotte e vendute principalmente all’estero. Dodici invece le etichette in commercio. Interessante il Posta Piana Nero di Troia 2015 Nero di Troia in purezza, con note di ciliegia e lampone, ricco e strutturato al palato. Vino di carattere, da provare su carni alla brace o col tipico caciocavallo podolico della Daunia.
Andiamo verso le cantine San Giorgio, una realtà storica nel territorio del Salento, fondata nel 1962 come cantina cooperativa. La famiglia Tinazzi, nota anche in Veneto per le altre realtà vitivinicole sul Lago di Garda e in Valpolicella, ha scelto la Puglia per dar vita ad una produzione che mette in luce i tipici vitigni autoctoni della regione del Sud. Degustiamo Aglianico Salento IGP 2015 Feudo Santa Croce e Diodoro Primitivo di Manduria 2014. Quest’ultimo si lascia ammirare per le sue sensazioni floreali e fruttate al naso. Al gusto morbido, fresco, con una discreta tannicità.
Ci spostiamo successivamente da Cantolio. Ad accoglierci il presidente Francesco Delle Grottaglie e l’enologo Benedetto Lorusso. Cantolio si costituisce agli inizi del ’60 per mano di un gruppo di appassionati viticoltori. Oggi conta più di 900 soci e porta avanti una tradizione che si lega alla tradizione dei vitigni autoctoni pugliesi. In particolare, vitigno principe è il Primitivo di Manduria, proveniente da Taranto e Brindisi, coltivato in parte ad alberello, in vigne che dall’entroterra degradano sul mare Jonio. Attualmente la cantina produce circa 500 mila bottiglie vendute per il 95 per cento all’estero. Degustiamo alcune etichette. A lasciarci sorpresi è Tema 2011 Primitivo di Manduria Riserva. Un rosso rubino intenso splende nel calice. Sentori di frutti di bosco e marasca al naso, con note vanigliate. Cacao e caramello insieme a lievi note balsamiche. Al palato avvolgente e persistente.
In nostro giro termina con la cantina Labbate. Fondata nel 1902 e nota soprattutto per la produzione di olio con 250 ettari di uliveti da cui nascono circa 3 mila quintali di olio ogni anno. Dieci invece gli ettari vitati. L’azienda si trova ad Ugento, città del basso Salento. Degustiamo Leverano Rosso Doc, da uve Negroamaro 85 % e Malvasia. Colore rosso rubino dai riflessi granato. Al naso profumi ampi di frutti di bosco e sentori floreali. Ben equilibrato al gusto, nel finale persistente.