di Annalucia Galeone
Dimmi cosa bevi e ti dirò chi sei. I consumi di vino nella grande distribuzione sono in aumento e svelano le tendenze d'acquisto.
Lo rivela la ricerca presentata a Vinitaly e condotta da Information Resources Srl in occasione della tavola rotonda: 'Il vino italiano sugli scaffali della grande distribuzione italiana ed estera'.
Il consumo pro-capite di vino è in calo rimane costante la crescita dello Spumante e del vino Biologico. La maggioranza degli italiani non si reca nelle enoteche ma compra il vino nei supermercati. Diminuiscono le vendite a volume del vino in brik (-1,6% rispetto al 2014), del vino in contenitori di plastica (-4,1%), aumentano le bottiglie a denominazione di origine (+1,9%), del bianco fermo (+4,8%), del bianco frizzante (+4,9%), del rosato frizzante (+7,6%).
“È complesso, attraverso una piccola etichetta, comunicare i valori di una marca o di una denominazione: i marketing mix utilizzato dalle aziende nazionali deve allargarsi e riguardare sempre meno il prezzo – ha affermato Francesco Zonin, vicepresidente di Zonin 1821”.
“Un'eccessiva pressione promozionale induce il consumatore ad attribuire un valore percepito minore rispetto al reale, svilendo l'immagine del vino italiano nel medio lungo termine. Operare in questa direzione è fondamentale per migliorare la percezione dei vini a scaffale”, ha ribadito Enrico Chiavacci, marketing director di Marchesi Antinori”.
Occorre rivalutare l'idea del sommelier nel reparto vini per fornire suggerimenti assecondando i gusti del consumatore, per fornire indicazioni sulla provenienza, sull'uvaggio, temperatura di servizio e gli abbinamenti.