(Raffaele Daltin, Maria Marchetto, Fabrizio Carrera, Izabella De Castro, Luigi Napoli)
di Francesca Landolina
I grandi Etna, le migliori contrade: il titolo della degustazione organizzata da Cronache di Gusto, che si è svolta oggi al Vinitaly.
L' Etna, un territorio che fa discutere il mondo, attrae e affascina. “Rispetto a quello che può dare ha ancora dato poco. La Doc prevede che i vini possano essere chiamati con il nome delle Contrade, oltre 130. Ciò nasce per differenziare non solo i produttori che stanno da un versante all'altro del Vulcano, ma anche da un'altitudine all'altra e da una zolla di terra all'altra. Oggi si parla dell'Etna come della “Borgogna del Mediterraneo”. Introduce così Fabrizio Carrera, direttore di Cronache di Gusto. A guidare la degustazione Federico Latteri di Cronache di Gusto. La degustazione parte dalla traccia dei versanti del vulcano, distinguendo zone vocate ai rossi e zone elette per i bianchi. Differenze che sono solo un incipit, perché sull'Etna la diversità è data dalle terre, segnate dalle diverse eruzioni con colate laviche che donano un carattere unico e distinguibile ai vini. Parlare di territorio non basta. C'è un territorio dentro il territorio, che cambia ad ogni passo. E sono mille gli ettari vitati dentro la Doc Etna.
La degustazione è stata anche l'occasione per presentare la nuova Guida dei vini (ma non solo) dell'Etna che sarà nelle librerie a breve: una nuova iniziativa del giornale Cronache di Gusto.
Ecco i vini degustati
Etna Bianco Superiore Villagrante 2014 Barone di Villagrande
Un anteprima che nasce sul versante est. Un campione di botte da uve Carricante e piccole percentuali di altre uve autoctone. Colore paglierino, al naso profumi delicati, erbe di campo e fruttati. Pulizia di aromi seppur ancora non in bottiglia. Acidità e freschezza unite a buon corpo e finale con note sapide.
Etna Bianco Contrada Blandano 2014 Terra Costantino
Siamo sul versante sud, in contrada Blandano. A 550 metri di altitudine sul livello del mare. Uve di Carricante e Catarratto. Al naso emerge la componente fruttata. In bocca apprezzabile la freschezza. Ottimi equilibrio e corpo con finale lungo.
Etna Rosso Trimarchisa 2014 Tornatore
Azienda che si candida ad essere la prima per superficie vitata sull'Etna con oltre 50 ettari. Siamo a Castiglione di Sicilia, versante nord. Nasce da uve Nerello Mascalese in purezza. Un naso non troppo esplosivo. Il vino è stato recentemente imbottigliato. Emergono sentori di frutti rossi. Al palato, freschezza iniziale e tannini evidenti, caratteristica del vitigno.
(Alcuni dei vini degustati)
Etna Rosso Diciassettesalme 2014 Cottanera
Azienda che ha attuato una vera rivoluzione rispetto alle sue origini, puntando oggi sulle Contrade e sugli autoctoni. Nasce da sole uve Nerello Mascalese in purezza. Colore rubino carico, naso ricco di frutta rossa, buona acidità e lungo nel finale.
Etna Rosso Guardiola 2013 Cusumano
Nasce su un antico vigneto di circa 2 ettari fatto su terrazzamenti sostenuti da muretti in pietra a secco. Da uve Nerello Mascalese, al naso profumi eterei e allo stesso tempo profondi di frutta rossa e aromi speziati. Ottima la componente tannica. Di grande persistenza al palato.
Etna Rosso Arcurìa 2013 Graci
Cantina che sta facendo un ottimo lavoro sulle Contrade con minimi interventi sia in vigna che in cantina. A Passopisciaro in contrada Arcuria nasce proprio questo Etna Rosso a circa 600 metri di altezza da livello del mare. Al naso sentori di frutta e sottofondo speziato. Freschezza in bocca. Sorso snello e tannini presenti e ben estratti, quasi vellutati.
Etna Rosso Feudo 2013 Girolamo Russo
Siamo anche qui a Passopisciaro. Brillante il colore, naso complesso con frutti rossi e sottobosco, note rocciose che ricordano la lava dell'Etna. Sentori balsamici. Sorso appagante ed incisivo. Ingresso di grande freschezza e pienezza al palato con tannini ben integrati.
Etna Rosso Arcurìa 2013 Calcagno
Siamo sul versante Nord dell'Etna, a Passopisciaro, frazione di Castiglione di Sicilia. Al naso note minerali quasi terrose. Un vino schietto. In bocca, si evidenzia la freschezza. Di grande ricchezza con tannini ben estratti. Lungo nel finale.
(Fabrizio Carrera, Federico Latteri e Raffaele Daltin con la nuova guida sull'Etna di Cronache di Gusto)
Etna Rosso Serra della Contessa 2012 Benanti
Azienda chiave nella rinascita dell'Etna. Al naso, sentori ricchi di frutti rossi, spiccata la freschezza iniziale. Un 2012 con un potenziale ben sviluppato, più rotondo. In bocca elegante, vellutato, persistente. Lunghissimo il finale, delicato e pulito. Un vino che non si impone, di grande equilibrio.