Esclusiva masterclass al Vinitaly: gli abbinamenti hanno stupito i partecipanti
(Joe Wadsack)
Quando il management di Vinitaly ha pensato ad una masterclass dedicata all’abbinamento tra cibo e vino, unanime è stata la scelta di Joe Wadsack, vincitore del premio Wine Communicator assegnato dall’International wine & spirit competition (Iwsc) che per la sua abilità comunicativa contribuisce in maniera eccellente alla promozione del vino.
Ed è la seconda volta che Wadsack conquista questo ambitissimo trofeo che fa dire ad un esperto di tutto il business in materia di vini, Dan Jago, amministratore delegato di Berry Brothers & Rudd “se pensate a cosa significa davvero comunicare, allora non c’è nessuno in tutta la realtà vinicola migliore di Joe Wadsack. La sua passione, la sua energia e la sua capacità di coinvolgere e catturare l’attenzione delle più svariate tipologie di consumatori lo pongono una spanna sopra al resto degli altri esperti. E, poi, dalle sue notissime lezioni itineranti e al suo programma per la Bbc Food and Drink, non c’è occasione in cui Joe non colpisca nel segno”. A punto che se Jago fosse chiamato ad indicare una persona in grado di esprimere cos’è davvero la gioia del buon bere, non potrebbe essere che Joe”.
E Joe lo ha ampiamente dimostrato a Verona, affascinando una sessantina di degustatori che hanno trovato posto alla masterclass voluta da Vinitaly. Abbinando otto vini provenienti da diverse realtà vitivinicole ad altrettanti prodotti alimentari che i suoi assistenti hanno acquistato al supermercato vicino l’Arena di Verona. Tant’è vero che alla masterclass di sono presentati con una busta della spesa, piena dei prodotti necessari per la degustazione.
Così, Joe, ha aperto la sua lezione con il “Giulio Ferrari sparkling wine 2004” abbinandolo al formaggio Stilton: una lezione straordinaria di come i due prodotti stanno bene insieme e, quindi, delle possibilità di vendite all’estero delle bollicine italiane. E Joe non si è risparmiato a raccontare lo spumante italiano e i possibili abbinamenti con i prodotti più facilmente reperibili al mercato.
(Old boys 21 years di de Bortoli)
Per l’alsaziano “Riesling 2013” di Hugel c’era una alice come compagno di degustazione. Per lasciare spazio al tonno affumicato per lo “Chemin blanc 2011” prodotto da Stellenrust.
Gorgonzola, invece, per “Otafo pinot noir 2007” della Domain Road Central.
E, la senape, per il “Tinta Roriz 2011” di Quinta Dos Carvalhais. Quella della senape è un scelta che va fatta, specialmente quando si partecipa ad una degustazione pubblica, in particolare le verticali, per avere sempre la bocca pulita. Joe consiglia di assaggiare prima la senape che si attacca ad uno stecchito immerso nella mensa, poi degustare di nuovo il vino: il palato resta pulito pronto per valutare altri vini.
Invece “The Estates Shiraz 2007” dell’australiano Palandri si può paragonare ad un Sassicaia o un Tignanello, per cui Wadsack ha scelto un macroscopico pezzo di Finocchiona toscana per l’abbinamento. Una scelta azzeccatissima che ha evidenziato anche cosa vuol dire lavorare l’uve in modo da conservare tutta la potenza dei tannini nel vino.
(Amontillado 30 years old Vors di Harveys)
Da buon inglese, anche Joe non poteva esimersi dal proporre uno sherry molto vecchio. Oltre Manica, infatti, si consuma molto vino rinforzato di alcool e “Amontillado 30 years old Vors” di Harveys è il giusto punto di riferimento per gli inglesi che vanno alla ricerca di una vasta gamma di sensazioni. Che sono veramente tante nell’Amontillado scelto da Joe, che letteralmente esplodono nell’abbinamento con pomodoro secco.
Conclusione con un eccezionale “Old boys 21 years old barrek aged tawny” prodotto in Australia dalla famiglia De Bortoli a quanto pare originaria della Puglia con il sistema della fermentazione molto breve e l’aggiunta di alcool. Poi matura 21 anni in barrique prima della disponibilità sul mercato. Abbinato al cioccolato è veramente eccezionale.
Michele Pizzillo