Li avevamo lasciati trepidanti nell’attesa della prima vendemmia lo scorso luglio a Panarea. Li avevamo giudicati due eroi a modo loro, perché hanno piantato mezzo ettaro di vigna nella casa di famiglia sfidando ogni difficoltà e rinunciando a tutto.
Li avevamo quasi invidiati per la scelta di abbandonare la vita milanese per le romantiche e frastagliate spiagge eoliane. Oggi assistiamo commossi alla loro prima vendemmia, al primo vero turnover che li ha resi definitivamente viticoltori.
Le uve di Andrea e Federica sono sane, i grappoli sono gonfi e pieni di succo, i loro volti sono orgogliosi e la fatica diventa solo un lontano ricordo. “Il 3 settembre abbiamo vendemmiato per la prima volta, è stato emozionante, una festa vera. Ci hanno aiutato un gruppo di amici e qualche turista curioso, ad ognuno di loro davamo un paio di forbici e dicevamo cosa fare. E’ stato faticoso ma molto bello”,ci racconta commossa Federica. Anche il vigneto era vestito a festa, con i palloncini colorati utilizzati sia come strumento per allontanare gli uccelli, che come decoro.
I 15 quintali di uve sono state definitivamente trasferite in nave a Salina a Nino Caravaglio, che le lavorerà e le custodirà come figlie sue. Il potenziale è alto e la vinificazione è preziosa perché rappresenta il primo esperimento di uve a Panarea. “L’idea è quella di creare un bianco secco che abbia tutti i profumi della nostra isola. Vorremmo fare delle prove di lavorazione in anfora per cercare di mantenere il più possibile il prodotto nella sua naturale evoluzione. Non vogliamo fare un vino passito perché sarebbe automatico paragonarlo a quello di Salina. Il nostro vino porterà l’identità e il cuore di dove è stato creato – spiega Federica. E anche l’etichetta, in ideazione proprio in questi giorni, sarà fortemente caratterizzante – vogliamo che ci sia uno scoglio o qualche altro elemento riconoscibile. Abbiamo rinunciato sia alla Doc che all’Igt perché vogliamo riportare sull’etichetta in nome della nostra isola”.
L’imbottigliamento è previsto per aprile e l’intento è quello di presentare ufficialmente il vino al prossimo Vinitaly. Nel frattempo si aspetta con trepidazione di stappare la prima bottiglia, il frutto del lavoro di questi anni, la soddisfazione di una vita.
Laura Di Trapani