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Vini e territori

Scoppia il caso Teran: Slovenia contro Croazia per rivendicare il nome in etichetta

29 Aprile 2013
teran teran

La Croazia annuncia che si batterà a Bruxelles anche per il Prosek

La Slovenia toglie dagli scaffali il Teran della Croazia e dichiara illegale la vendita all'interno dell'Ue dal momento che fra un mese entrerà a far parte dell'Unione il prossimo 1° luglio. 

Una vera e propria offensiva contro i produttori dell'Istria, così l'hanno accolta loro e tutto il comparto, partita dal ministro dell'agricoltura sloveno Dejan Zidan. La disputa sul Teran contro i vicini croati scoppia per proteggere la varietà a bacca rossa coltivata nel proprio territorio da un possibile cannibalismo del nome che genererebbe confusione nel consumatore. Il Teran in Slovenia dal 2009 è Denominazione di Origine Protetta, precisamente il varietale coltivato nelle terre rosse del Carso. Il Teran però è anche diffuso in Italia nel triveneto e con il nome Refosco. Contro l'Italia però nessuna linea dura da parte degli sloveni. Gli sloveni insistono anche sul fatto che il Teran croato avrebbe per di più caratteristiche completamente diverse dal loro. Peccato però che il test del Dna avrebbe confermato che si tratta dello stesso varietale. E non solo, i viticoltori croati sostengono che il Teran sia originario proprio della loro terra. 

E' seguita la reazione, e perché pressato anche da un gruppo di vignaioli istriani infuriati e preoccupati, del ministro dell'agricoltura croato Tihomir Jakovina che ha deciso di orientatare tutti gli sforzi per l'ottenimento del riconoscimento comunitario, contestando il diritto esclusivo per la Slovenia di rivendicare in etichetta il nome Teran. 

Con l'entrata nella Comunità Europea la Croazia insomma avrà un bel da fare. La Commissione Europea aveva intimato  a Zagabria di togliere, dopo l'adesione all'Ue, il nome Prosek dall'etichetta del vino dolce tradizionale prodotto in questa zona, proprio per il fenomeno di italian sounding che andrebbe a danneggiare il Prosecco italiano. Ma il ministro Jakovina ha promesso ai produttori che condurrà una battaglia per difendere il Prosek a Bruxelles.

C.d.G.