di Alma Torretta
L’italia del vino dovrà guardarsi sempre più anche della concorrenza dei vini greci che ormai sono tutti tecnicamente ben fatti e presentano una vasta varietà di vitigni autoctoni molto interessanti e con molte vicinanze ad alcune tipologie italiane.
Del resto è ben noto che molte varietà sono arrivate nel nostro paese proprio dalla penisola e dalle isole elleniche. A Bruxelles i vini greci sono sempre più di moda, si moltiplicano le presentazioni organizzate dall’Ambasciata e dalla Camera di Commercio greca sulle sue diverse zone vinicole, un’occasione anche per le imprese di trovare un importatore, se già non lo hanno. Perché il vino greco a Bruxelles è sempre più venduto, basta dare un’occhiata agli scaffali delle enoteche e dei reparti specializzati della grande distribuzione per notare che oltre a vini francesi, immancabilmente la stragrande maggioranza, ed a vini spagnoli e italiani ce ne sono sempre più, appunto, di greci, e a prezzi concorrenziali, con un buon rapporto qualità prezzo in media anche a meno di dieci euro.
L’ultima presentazione a Bruxelles ha riguardato i vini in particolare del Peloponneso, dove operano circa 200 viticoltori, per la maggior parte di piccole dimensioni, in condizioni climatiche molto diverse che vanno dal mare all'alta montagna, con degustazione tecnica in Ambasciata presentata dalla bravissima Vicky Corbeels, Wine Lady of the Year 2015 in Belgio e poi, accompagnati da piccoli assaggi tipici, al ristorante Strofilia, un ex magazzino con una suggestiva cantina seicentesca e che oggi è uno dei locali greci più apprezzati nel centro di Bruxelles.
Le piacevoli sorprese non sono mancate, vale davvero la pena cominciare a conoscere meglio l'offerta greca, non solo il famoso Retsina, l'unico prodotto in Europa che si può definire “vino” malgrado l'aggiunta di resina, un'eccezione giustificata dalla sua storia, ma anche agiorgitiko, roditis, moschofilero, mavrofilero, kidonitsa, mavroudi, asproudes, limniona, assyrtiko, malagouzia, mavrodaphne, muscat, black kalavrita… Interessanti sopratutto i bianchi che rappresentano oltre il 70% della produzione. Per la verità, infine, ci sono anche in tutta la Grecia pure molti vini da vitigni internazionli, oppure blend tra quest'ultimi e aucotoni, che rivendicano peculiarità di espressione legate al terroir malgrado siano i “soliti” chardonnay, cabernet, syrah, merlot ecc.
Ecco alcuni vitigni autoctoni e alcune delle denominazioni più interessanri della regione del Peloponneso che vale davvero la pena conoscere
Roditis: è il vitigno bianco molto vigoroso e produttivo con cui principalmente si fanno i vini Retsina, sia in versione tradizionale che più moderna, ripettivamente facendo liquefare la resina di pino prima di aggiungerla al vino oppure lasciando che la gomma si sciolga lentamente durante la fermentazione. La proporzione è di solito un chilo di resina per mille litri di vino. In un buon Retsina l'aromaticità della resina si deve sentire senza però essere invadente ed eccessivamante coprente, e non deve esserci finale accentuatamente amarognolo. Di solito il Retina si beve giovane e ben fresca, ma ci sono versioni anche affinate in barrique. Il Retsina è prodotto oramai quasi ovunque in Grecia, tuttavia la sua zona principale di produzione è l'Attica, da uve Savatiano, la regione in cui si trova Atene e che è anche la più grande per produzione di vino.
Moschofilero: uva aromatica dalla buccia rosa che al naso ricorda il moscato bianco diffuso in tutta Italia , ma con sentori più delicati come note di litchi, petali di rosa e violetta, fiori di limone. All'assaggio, rispetto ai moscati italici, colpisce per la sua vivace e piacevolissima acidità, corpo leggero e finitura speziata. Interessante anche spumantizzato. A base Moscophilero sono i vini di Mantinia, nella parte nord del Peloponneso, una zona molto montagnosa, dal clima continentale, spazzata dal vento freddo che arriva dal nord. Vi si producono di conseguenza vini dalla spiccata acidità e ottima aromaticità.
Agiorgitiko:è il vitigno rossopiù importante del sud della Grecia, colore intenso con persistenti riflessi porpora, intensi aromi di frutti rossi freschi, frutti di bosco ma anche prugna, colpisce per i tannini morbidi, ha buon corpo e media acidità.Con Agiorgitiko sono sopratutto prodotti I vini di Nemea, la più grande appellazione greca per I vini rossi del sud della Grecia con circa tremila ettari a vite e un clima considerato simile a quello della Borgogna.
Mavrodaphne: vitigno rosso che si trova principalmente nelle regioni di Acaia e Ilia del Peloponneso, ma nache in alcune isole Ionie. Insieme all'uva
Korinthiaki è utilizzato per produrre un delizioso vino da dessert fortificato che porta lo stesso nome. E' molto utilizzato anche in blend con Agiorghitico, Cabernet Sauvignon e Refosco, l'uva friulana portata qui dai mercanti veneziani e che ben vi si è adattata.
Monemvasia/ Malvasia . E a proposito di mercanti veneziani, che qui fino all'arrivo dei turchi avevano il loro principale scalo di approviggionamento di vino da rivendere poi in tutta Europa, imperdibili infine i passiti di Monemvasia da uvemalvasia, e tra le varietà aromatiche locali una si chiama anche Monemvasia ed è simile alla nostra Malvasia di Candia. La versione tradizionale è un passito naturale, oggi affinato di solito due anni in barrique, che assembla diverse annate per coniugare complessità di profumi evoluti e acidità di gioventù.