Abbinarli non è facile. Noi vi diamo dei suggerimenti con alcune interessanti etichette siciliane
di Manuela Zanni
Che sia per moda o perchè piacciano davvero, ciò che è certo è che i vini bianchi macerati, meglio noti come “orange wine”, ormai spopolano nei calici dei più “temerari” winelover che non si fermano dinanzi a vini fuori dai canoni che lasciano interdetti gli assaggiatori “in erba”.
La loro differenza di colore, profumo e gusto rappresenta, infatti, per gli appassionati un terreno fertile per confrontarsi e trovare nuovi spunti. Si tratta di vini prodotti da uve a bacca bianca, il cui mosto fermenta a contatto con le bucce per un periodo che varia da pochi giorni a molti mesi. La fermentazione è innescata dalla presenza di lieviti indigeni in assenza di controllo di temperatura. Proprio perchè l’intervento umano è ridotto al minimo, questi vini vengono definiti spontanei o naturali con forti richiami all’ecologia e all’etica. La macerazione è, infatti, il metodo che, più di tutti, consente al vitigno di mantenere intatte le proprie caratteristiche organolettiche che passano, praticamente integre, direttamente nel vino. Dopo la delicata fase di fermentazione alcolica si passa a quella, non meno importante, di affinamento in botti di legno, o in anfore di terracotta, per poi procedere all’imbottigliamento caratterizzato dall'assenza di filtrazione. Ne risulta un vino dal colore molto particolare le cui sfumature cromatiche variano dal giallo oro, al topazio, all’ambrato fino all'arancio carico. Inoltre, una volta nel bicchiere, può presentarsi piuttosto torbido, anche se questo non è un difetto.
L’esame olfattivo risulta un po' più complesso. Sarà possibile trovare sentori affumicati e speziati di incenso, mirra e patchouli. Le note fruttate si presentano con un carattere maturo e surmaturo assumendo, non di rado, aroma di frutta candita, cotta e sotto spirito. Non sarà raro scorgervi anche profumo di tabacco, caffè o legno tostato. A differenza dei bianchi classici, che fermentano senza contatto con le bucce, nei macerati si avrà presenza di tannini che sono tra le componenti fenoliche estratte durante la macerazione alle quali si uniscono quelli ceduti dal legno. Ne deriva che gli orange hanno corpo e struttura equiparabili a quelli dei vini rossi.Di contro l’acidità, tipica dei bianchi, non è particolarmente accentuata, mentre sono caratterizzati da una elevata sapidità. Al palato i sentori aromatici oltre a confermare quelli olfattivi spesso si arricchiscono di note caramellate, di torrone e pasticceria secca.
Da quanto fino ad ora detto deriva che nell’approcciarsi ai possibili abbinamenti è opportuno mettere da parte i pregiudizi e assumere un atteggiamento aperto e flessibile. Partendo dal presupposto che l’abbinamento è un fatto personale e, in quanto tale, assolutamente soggettivo, ci sono alcune linee guida che potrebbero aiutarci laddove volessimo servire dei vini orange durante una cena. Innanzitutto consideriamo che la moderata acidità, la spiccata sapidità e la presenza di tannini, unite all'intensità e persistenza gusto-olfattive, che sono i caratteri peculiari di questi vini, non meritano di essere attenuate nella spesso spasmodica ricerca di equilibrio, ma che, al contrario, vanno valorizzate dagli abbinamenti più consoni. Innanzitutto un ricco tagliere di formaggi stagionati, erborinati e a crosta fiorita, in grado di offrire diverse sfumature di sapidità e aromi, saranno perfetti per testare diversi abbinamenti soprattutto se completati dalla presenza di frutta secca e disidratata, miele, salatini al formaggio o ai semi, salse alla senape, mostarde e chutney. Anche salse, creme e ntingoli vari andranno benissimo per accompagnare i richiami salmastri degli orange che sembra si sposino alla perfezione con piatti a base di pesce, dalle cruditè alle zuppe e guazzetti passando per insalate di mare.
Da qui spostarsi verso preparazioni più ricche e complesse, dai sapori intensi e con un’ ottima persistenza aromatica è un passo breve. Basti pensare alle spezie orientali, “must” della cucina etnica e il gioco è fatto, facendo, tuttavia, attenzione a non esagerare con la piccantezza che aumenta la percezione alcolica del vino. Ultimi, non per importanza, il tartufo, da molti degustatori considerato ostico da abbinare, e i porcini che sembrano trovare proprio negli orange il connubio ideale. Di seguito vi proponiamo una piccola selezione di vini bianchi macerati siciliani di cui vi suggeriamo alcuni possibili abbinamenti per accompagnare un intero menù “made in Sicily”, dolce escluso, con gli orange wine.
Possente – Acini del Grillo. Grillo in purezza
Colore oro antico. Naso con intense note affumicate e balsamiche. Bocca piena di un sorso ricco e sentori di miele, frutta esotica ed erbe spontanee. Finale lungo, elegante ed equilibrato.
Abbinamento consigliato: tomini di formaggi caprini con erbe aromatiche e tartufati
Abbazia San Giorgio – Orange. Zibibbo in purezza
Colore giallo intenso con riflessi aranciati. All'olfatto è complesso e variegato e spazia da sentori agrumati a note di frutta candita e in confettura la cui dolcezza è smorzata da inserti erbacei. Al palato il sorso è pulito e diretto e avvolge il palato con una intensa nota salmastra. Chiude con eleganti note di mandorla amara di grande persistenza.
Abbinamento consigliato: pasta con le sarde (con solo finocchietto selvatico per vegetariani o vegani)
Aldo Viola – Krimiso. Catarratto in purezza
Colore giallo paglierino con riflessi oro antico. Al naso offre un ventaglio aromatico complesso e armonioso che coniuga le note agrumate con quelle di erbe mediterranee ingentilite da anice stellato e semi di finocchio. Al palato è intenso ed elegante con spiccata mineralità e sapidità che regalano un finale lungo e fresco.
Abbinamento consigliato: caciocavallo all' argentiera
Caravaglio – Occhio di terra. 90% Malvasia di Lipari
Colore oro antico. Al naso evidenti profumi floreali di zagara, note agrumate di pompelmo rosa e cedro e ciuffi di erbe aromatiche mediterranee come salvia, timo e rosmarino. In bocca il sorso è ricco e avvolgente con elevata sapidità che dona al palato una importante freschezza.
Abbinamento consigliato: insalata di arance finocchi, caciocavallo e aringhe