Il racconto del press tour, con visite non solo alle aziende, ma anche alla scoperta di un territorio incantato. Oggi la prima parte
di Federico Latteri, Pescara
Una full immersion nel territorio abruzzese: non solo vini , ma anche paesaggi, storia, tradizioni e gastronomia.
Questo, in sintesi, il press tour organizzato dal Consorzio di Tutela Vini d'Abruzzo che ha ospitato oltre sessanta giornalisti sia di importanti testate italiane che della stampa straniera in rappresentanza di Cina, Giappone, India, Stati Uniti, Canada e diversi Paesi europei. Il vino raccontato attraverso i luoghi, le vicende e la quotidianità di una regione forse ancora poco conosciuta, ma che ha tanto da mostrare al mondo intero. Itinerari complessi e affascinanti che hanno condotto i partecipanti dalla costa vastese dei trabocchi alle aree collinari e a quelle montane, attraverso abbazie medievali, punti panoramici con vedute mozzafiato come Rocca Calascio, parchi naturali e terroir unici come il “forno d'Abruzzo”, un altopiano circondato da montagne che deve il suo nome alle elevate temperature che si raggiungono in estate.
(Rocca Calascio)
Una notevole varietà che si riflette nella produzione vinicola locale. Naturalmente non sono mancate le visite alle cantine e il tasting con i produttori ai banchi d'assaggio. Poi, la conclusione a Pescara con un convegno per fare il punto sull'approccio dei giovani nei confronti del vino e la consegna dei premi Words of Wine 2019.
(Il convegno)
L'incontro dal titolo “Il vino dei millennial, linguaggi, stereotipi e tendenze del vino tra le giovani generazioni e l’importanza di bere responsabilmente” è stato moderato da Paolo Massobrio, giornalista ed esperto enogastronomico e ha visto la partecipazione di Denis Pantini, responsabile del settore agroalimentare del centro di ricerche Nomisma e fondatore di Wine Monitor, Ernesto Di Renzo, docente di Antropologia dei patrimoni culturali e gastronomici e Antropologia del turismo all’Università di Roma Tor Vergata e coordinatore didattico, presso lo stesso ateneo, del master di I livello in “Cultura alimentare e delle tradizioni enogastronomiche”, Emily Saladino, caporedattore della testata statunitense VinePair, Natalia Di Stefano, firma enogastronomica del Corriere della Sera e Simone Roveda, blogger e influencer enogastronomico.
(Valentino Di Campli)
Numerosi gli interventi dai quali sono scaturiti spunti di riflessione e nuove chiavi di lettura degli argomenti discussi. Valentino di Campli, presidente del Consorzio Tutela dei Vini d'Abruzzo ha spiegato: “L’industria vitivinicola nazionale, e anche quella abruzzese, non possono trascurare un fronte di potenziali nuovi consumatori che hanno necessità di attingere conoscenza sulla ricchezza culturale e produttiva del vino da fonti di informazioni qualificate e affidabili, che non devono comunque disdegnare il canale dei nuovi media, a cui i più giovani sono così legati. Occorre rimanere “connessi” con le nuove generazioni, sapendo di interagire con un target che necessita di accortezze linguistiche e di comunicazione specifiche e ben congegnate”.
(I premiati al Words of Wine 2019: Lucia Buffo, Ivan Masciovecchio e Lara De Luna)
In chiusura Words of Wine, il premio giornalistico internazionale con il quale il Consorzio dei Vini d'Abruzzo vuole valorizzare il lavoro di chi si interessa ai vini e al territorio abruzzese, divulgandone la conoscenza in tutto il mondo. Quest'anno sono stati tre i premiati, Lucia Buffo della rubrica “Eat Parade” del Tg2, Lara De Luna della testata Repubblica Sapori e Ivan Masciovecchio della rivista Tesori d’Abruzzo.
(Pergola abruzzese)
Il territorio di questa regione può essere diviso in due aree, quella montuosa interna con i massicci del Gran Sasso d'Italia e della Majella e la fascia litoranea collinare. Il clima è mite in tutta la parte che guarda il Mare Adriatico e più continentale nelle zone interne. La presenza delle montagne genera forti escursioni termiche e buona piovosità, condizioni che, insieme alla costante ventilazione e al buon numero di ore di sole, sono favorevoli alla viticoltura. I vitigni utilizzati sono quasi esclusivamente autoctoni. Il più importante è il Montepulciano, coltivato su una superficie di 17 mila ettari. Viene impiegato per la produzione del Montepulciano d'Abruzzo Doc, un rosso intenso, variegato e vigoroso e del Cerasuolo d'Abruzzo Doc, uno dei più rinomati rosati del nostro Paese.
Tra i bianchi spicca il Trebbiano, seguito dal Pecorino, sempre più apprezzato da consumatori e addetti ai lavori. Positivi anche i risultati forniti da altre uve a bacca bianca come Passerina, Cococciola e Montonico. Il costante aumento della qualità registrato negli ultimi anni è accompagnato da un crescente successo sul mercato nazionale e su quelli esteri. Durante le nostre degustazioni abbiamo trovato diversi vini interessanti e alcuni veramente ottimi, fatto che dimostra chiaramente le potenzialità di una regione che ha notevoli margini di crescita e può e deve lavorare per raggiungere traguardi sempre più importanti.
(continua…)