da Alba, Francesco Pensovecchio
È lo speciale di Nebbiolo Prima, l’evento dedicato al Barolo, al Barbaresco e al Roero: una degustazione presso le Antiche Cantine dell’Hotel Calissano ad Alba con oltre cento produttori che include una retrospettiva dell’annata 2005.
Vi raccontiamo alcuni assaggi tra quelli che ci sono più piaciuti:
Orlando Abrigo
Barbaresco Docg 2012 Montersino
Bottiglie prodotte: 7.000
Montersino è la pietra preziosa di Giovanni Abrigo. Le visioni sono moderne ma legate a doppio filo con il passato; nella vigna, nei manufatti, nel vino. Montersino è una splendida vigna, il vino preciso, chiaro, generoso, resta 15 mesi in barrique ma si sente poco. La stoffa è preziosa, il vestito casual.
Orlando Abrigo
Barbaresco Docg 2005 Montersino
Bottiglie prodotte: 7.000
Dieci anni passati in uno schiocco di dita. Frutti rossi e spezie si rincorrono. I tannini sono dolci ma importanti. Chiude la vaniglia e la frutta. Uno spasso.
Bartolo Mascarello
Barolo Docg 2010
Bottiglie prodotte: 18.000
Maria Teresa Mascarello è un’icona del Barolo. Pur minuta, pacata, nel sentirla parlare e assaggiando assieme sentirete la necessità di indossare un paio di occhiali da sole per dosare l’ipnotica luminosità della persona e dei suoi vini. Quattro vigne (Cannubi, San Lorenzo, Rué e Rocche dell’Annunziata), cinque ettari, si mette tutto assieme in vasche di cemento. La fusione è la sintesi di centinaia di anni di Barolo, descrivere è un oltraggio. Nota su un altro vino: la Freisa è una chicca imperdibile.
Carlo Chiesa
Roero Docg 2011 Monfriggio
Bottiglie prodotte: 2.500
Nel cuore del Roero, le vigne sulle colline di Santo Stefano hanno suoli argillo/sabbiosi che mettono in luce una fine durezza con una chiusura ben asciutta. Il mosto resta sulle bucce per un mese, il vino affina per tre anni. Il rigore si alterna a momenti di generosa empatia.
Carlo Chiesa
Roero Docg 2006 Monfriggio
Bottiglie prodotte: 2.500
Questo millesimo è molto personale, l’affinamento tira fuori delle caratteristiche speziate e animali ancora più evidenti, emancipandosi dalle evidenti ovvietà varietali che al Nebbiolo in genere non mancano. Anche se punge e pizzica, è destinato a una deliziosa compagnia da tavola.
Cavalier Bartolomeo
Langhe Rosso Doc Enfant 2013
Bottiglie prodotte: 2.500
Off topic Barolo, è un vino che ci piace e ci ha sorpreso. L’Enfant, oltre il Nebbiolo, include un 5% di Dolcetto e altrettanto di Barbera. Ne vien fuori un vino che guizza che è una bellezza, con una vena ruvida (ce lo si consenta nel senso più alto e nobile) e contadina che mette gioia.
Cavalier Bartolomeo
Barolo Docg 2009 Altenasso
Bottiglie prodotte: 8.000
Superato felicemente l’approccio con l’Enfant, passiamo al cuore della produzione, il Barolo. E’ un vino da un lato severo, dall’altro curiosamente gentile e floreale, quelle rose e quelle viole che sono i decori olfattivi del Barolo. E’ espressione lineare e inequivoca della lettura di Dario Borgogno.
Cavalier Bartolomeo
Barolo Docg 2009 Cannubi-San Lorenzo
Bottiglie prodotte: 1.000
Non lo troveremo subito con questa “Menzione Geografica Aggiuntiva” (MeGA), i due vigneti di riferimento, ma solo San Lorenzo. Resta il fatto che è, e resta, manifestazione chiara dei Baroli presso Castiglione Falletto. Due anni in legno nuovo di rovere, uno in botte di acciaio e un anno di affinamento in bottiglia.
Cavallotto
Barolo Docg 2005 Riserva Bricco Boschis, Vigna San Giuseppe
Il cru è Bricco Boschis le uve provengono dalla vigna San Giuseppe. E’ un Barolo Riserva di grande complessità. L’invecchiamento è esemplare, si avverte ancora la frutta, ma le spezie e terziari finissimi non ti fanno schiodare dal bicchiere. Molto bello.
Cavallotto
Barolo 2005 Riserva Vignolo
Anche dal cru Vignolo si ottengono Baroli di grande struttura tuttavia più discreti ed eleganti. Profumi in prima battuta fruttati e floreali, tanto da non sembrare che siano già passati 10 anni, si snodano nel naso in piccolo vortice olfattivo. Una balsamicità che rinfranca.
Castello di Verduno
Langhe Doc Nebbiolo 2013
Una degustazione tra le più belle anche per la sequenza. Ci piace e ci ripiace, e la degustazione con l’enologo Mario Andrion, lo avvertiamo come un professionista sensibile e consapevole, getta un fascio di luce sui vini di quest’azienda che si muove sia su Barbaresco che su Barolo. Questo è un Langhe Nebbiolo che suggeriamo a tutti coloro che desiderano un approccio poco cervellotico al territorio. Lo dico così: Hashtag #vincosubitoefacile