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Vini e territori

Nebbiolo Prima 2016: scopriamo il Barolo, il Barbaresco e il Roero

17 Maggio 2016
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Inizia oggi il nostro “viaggio” nelle Langhe. Vi racconteremo tutto, ma proprio tutto di questa edizione dell’evento. E gli assaggi che ci sono piaciuti

di Federico Latteri

Alta qualità e grande espressione territoriale. Questi gli aspetti fondamentali emersi dalle degustazioni di Nebbiolo Prima 2016, evento nel quale i produttori di Barolo, Barbaresco e Roero hanno presentato alla stampa specializzata le nuove annate.

Sono intervenuti i giornalisti delle più importanti testate italiane del settore e tantissimi ospiti stranieri, provenienti da ogni parte del mondo: Stati Uniti, Canada, America Meridionale, India, Estremo Oriente, Australia e numerosi Paesi Europei. Le degustazioni si sono svolte al mattino presso il Palazzo Mostre e Congressi di Alba e i pomeriggi sono stati dedicati alle visite delle aziende, durante le quali si è potuto dialogare con i produttori, degustare diverse annate dei vini ed ammirare gli splendidi paesaggi delle Langhe e del Roero che, ricordiamo, insieme al Monferrato, sono entrati nella prestigiosa World Heritage List dell’Unesco. Il livello medio riscontrato nei vini assaggiati è stato molto alto, è difficile oggi trovare un altro territorio che possa eguagliare questi risultati. Qui si lavora con entusiasmo, impegno, rispetto delle tradizioni ed idee chiare. Vengono fatti prodotti originali, dal carattere deciso che sono specchio di un terroir straordinario nel quale l’uva Nebbiolo dà le sue massime espressioni. Due i Consorzi di Tutela che raggruppano le realtà produttive di quest’area, quello di Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani, con 508 associati, presieduto da Orlando Pecchenino (appena eletto) e quello del Roero, con 300 iscritti, presieduto da Francesco Monchiero.

Per quanto riguarda i dati numerici del Barolo, la superficie vitata è di 2.073 ettari, le bottiglie prodotte sono circa 14 milioni e le aziende sono 337. Nella Docg Barbaresco ci sono 738 ettari dai quali i 206 produttori ricavano poco più di 4,6 milioni di bottiglie. Diversa la situazione del Roero, dove la maggior parte del vino commercializzato è costituita dal bianco Roero Arneis e il rosso da Nebbiolo rappresenta una quota piccola della produzione, poco più di 500 mila bottiglie su un totale di 6 milioni che vengono fuori da più di mille ettari di vigneti. Langhe e Roero producono insieme il 19-20 % del vino Piemontese (sono incluse anche le altre tipologie, Barbera, Dolcetto, Langhe Nebbiolo, vini bianchi, ecc.) che, a sua volta, rappresenta il 6 % del totale nazionale. Un aspetto molto importante è la dimensione artigianale dei produttori di Langa, l’80 % delle aziende produce meno di 60 mila bottiglie. Dal punto di vista geografico si tratta di un territorio collinare, posto leggermente a sud del 45° parallelo, distante circa 35 miglia sia dalle Alpi che dal mare.

La Docg Barolo si estende a sud-ovest di Alba, comprendendo nella totalità o parzialmente il territorio di 11 comuni: Barolo, La Morra, Monforte d’Alba, Serralunga d’Alba, Castiglione Falletto, Novello, Grinzane Cavour, Verduno, Diano d’Alba, Cherasco e Roddi. Le Menzioni Geografiche Aggiuntive presenti dal 2009 nel disciplinare, sono 181 (170 + 11 comunali) e costituiscono un’ulteriore specifica che è presente nelle etichette ed evidenzia il legame dei vini con precisi territori. Il suolo è costituito da argilla, calcare e sabbia, in percentuali variabili da zona a zona, i vigneti si trovano tra 150 e poco più di 500 metri sul livello del mare e per i nuovi impianti è esclusa dalla denominazione l’esposizione a nord. La Docg Barbaresco comprende una piccola porzione del territorio di Alba e continua ad estendersi verso nord e nord-est nei comuni di Barbaresco, Treiso e Neive. Le Menzioni Geografiche Aggiuntive sono 66 e non sono presenti menzioni comunali. Le temperature medie sono un po’ più elevate rispetto alla zona del Barolo, caratterizzata da un’altitudine media maggiore, inoltre il fiume Tanaro è più vicino.

Il Barbaresco è un po’ meno robusto del Barolo, alcuni lo definiscono la sua versione femminile, ma in alcune annate, se paragoniamo determinate parcelle, è difficile distinguere i due vini. Il Roero viene prodotto a nord di Alba, sulla riva sinistra del fiume Tanaro, nel territorio di 19 comuni: Canale, Corneliano d’Alba, Piobesi d’Alba, Vezza d’Alba, Baldissero d’Alba, Castagnito, Castellinaldo, Govone, Guarene, Magliano Alfieri, Montà, Montaldo Roero, Monteu Roero, Monticello d’Alba, Pocapaglia, Priocca, S. Vittoria d’Alba, S. Stefano Roero, Sommariva Perno. Non ci sono Menzioni geografiche aggiuntive. Il terreno è costituito da suoli alluvionali, molto eterogenei, con abbondante sabbia (circa il 50 %) mista ad argilla e calcare. Il vino che si produce in quest’area è più delicato del Barolo e del Barbaresco, presenta tannini meno robusti, più dolci e vellutati. Ha un’ottima longevità, confermata da assaggi recentemente fatti su vini di 15-20 anni fa.
 
Domani vi racconteremo i nostri primi assaggi (continua…)