Benvenuto Brunello non è solo l’occasione per celebrare le nuove annate del vino di Montalcino, ma anche quella per premiare chi, tra enoteche e ristoranti italiani e stranieri, porta avanti il nome del pregiato rosso toscano.
Questo è il Leccio d’Oro, il premio istituito nel 1994 dal Consorzio del Vino Brunello di Montalcino. Quest’anno, in occasione dei 25 anni di Benvenuto Brunello e dei 50 del Consorzio, è stato assegnato anche il premio speciale a un’enoteca è un ristorante di Montalcino. “I premi vengono assegnati ai locali che hanno la carta dei vini con una gamma ampia e rappresentativa di vino Brunello di Montalcino e degli altri vini di Montalcino, in relazione sia alle diverse annate che al numero di etichette di aziende produttrici – spiegano dal Consorzio – Viene posta attenzione anche al servizio e alla presentazione, in relazione alle specifiche esigenze del Brunello di Montalcino e degli altri vini di Montalcino. Inoltre viene valutato il livello di conoscenza e preparazione in relazione alla realtà della zona, nonché alle caratteristiche di produzione dei vini”.
La Giuria del Premio è composta dal presidente e dai tre vice presidenti del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino e da quattro componenti scelti tra persone italiane e straniere che abbiamo una competenza enogastronomica riconosciuta. Ciascun premio consiste in una targa, un soggiorno a Montalcino per due persone di 4 giorni, nonché una confezione regalo di 72 bottiglie di Brunello di Montalcino, 36 bottiglie di Rosso di Montalcino, 12 bottiglie di Moscadello di Montalcino e 24 bottiglie di Sant’Antimo, di differenti produttori.
Ed ecco quindi i premiati di quest’anno.
- Premio al Miglior ristorante italiano va a Del Cambio di Torino, capitanato dallo chef Matteo Baronetto.
- Miglior ristorante straniero è invece Era Ora di Copenaghen.
- Il Leccio d’Oro alla migliore enoteca italiana è per N’ombra de vin di Milano
- Miglior enoteca straniera è A. Litteri di Washington.
- Premio speciale alle due realtà più significative di Montalcino va invece all’Enoteca BD di Bruno Dalmazio e al ristorante Il Giglio.
Geraldine Pedrotti