(Alfonso Caputo)
di Sofia Catalano, Nerano (Na)
Le stelle più luminose sono nel cielo. Le stelle Michelin in sala. Le stelle della vacanza negli occhi, nel piatto, o dentro il mare, in un luccichio magico accompagnato dal suadente fruscio della risacca.
Siamo a Nerano, alla Taverna del Capitano, un piccolo hotel, chiamato affettuosamente locanda, nato dalla ristrutturazione di una casa di pescatori: radici solide e una tradizione familiare mai interrotta. Solo 12 camere, sulla spiaggia di Marina del Cantone, uno dei luoghi più incantevoli della Costiera Amalfitana. Di padre in figlio, dai primi del '900 ad oggi, la famiglia Caputo ha saputo mantenere un’ospitalità semplice, discreta e quell’atmosfera intima che rende un luogo “Casa”. Dal nonno Alfonso al papà Salvatore con la moglie Grazia, sino ad Alfonso II, il figlio, chef stellato Michelin. E poi la sorella Mariella primo sommelier della Campania e anima di Taverna. E ancora Claudio, marito di Mariella, generoso e inappuntabile direttore di sala. E infine i figli di Mariella e Claudio: Federica, presente a colazione e a cena, all’occasione anche “ bagnina”, bella e sorridente con i suoi 19 anni e Fabrizio, 24 anni, insostituibile valletto tuttofare. Un esempio di business familiare che scalda il cuore.
(Mariella Caputo)
Uno degli ingredienti principali di una vacanza di relax e goduria assoluti poiché anche ombrelloni e lettini sono a pochi metri, sulla spiaggia di ciottoli, davanti al mare turchese, bandiera Blu 2019. Un microcosmo dove tutto gira alla perfezione nel percorso di pochi gradini. Cosa volere di più? Ad esempio il molo da dove partono le imbarcazioni per Amalfi, Positano, Capri, o una piccola caletta del Fai da raggiungere a piedi.
(Gli spaghetti alla Nerano)
O ancora, girato l’angolo di una punta verdeggiante, una spiaggia mondana dove puoi incontrare Bradley Cooper o Tom Hanks. I vip che non hanno mancato una sosta alla Taverna per gustare i piatti di chef Alfonso, primo fra tutti la specialità locale: spaghetti alla Nerano. Sembra facile: zucchine, pasta, formaggi del posto e basilico, eppure è la tecnica di preparazione che rende unica questa prelibatezza tradizionale, apprezzata in tutto il mondo.
La tecnica, una fissazione per Alfonso Caputo che, sin da piccolo, si arrampicava sulle cassette della frutta per arrivare al banco della cucina e carpire con gli occhi voraci i segreti di mamma Grazia, ancora sul campo, cuoca sopraffina per passione, ma anche per applicazione, con i suoi stage da miti come Gualtiero Marchesi, Angelo Paracucchi, Georges Blanc e Roger Vergè. Alfonso cambia rotta e vola in Giappone per affinare appunto la tecnica e scoprire la cucina internazionale . E poi riporta tutto a “casa” dove a soli 26 anni arriva la stella. Ma montarsi la testa non fa parte della filosofia Caputo, quindi si va avanti con umiltà, azzardando e inventando. Un esempio? La caffettiera di ricci di mare: aculei al posto del caffè, proprio nella moka, il delizioso brodo servirà come tocco finale degli inediti spaghetti aglio e oglio che prevedono anche seppia e limone.
Azzardo e tradizione, come nello straordinario mix di melanzane e cioccolato di un dolce intrigante, ma anche riciclo poiché alla taverna non sprecare è un imperativo categorico. Le pelli delle verdure, disidratate, diventano deliziose chips; gli scarti dei pesci aggiungono sapore alle polpette di mare; il pane raffermo si riutilizza come panatura o crostini per le saporite zuppe; gli “ziti” di pasta diventano cannucce, in un’etica plastic free. Neanche a dirlo, a parte ananas e melone, verdura e frutta sono solo “a Km zero”.
Così come il pesce che arriva fresco ogni mattina, portato dai pescatori/amici, e determina i piatti fuori “carta”. Delizia per il palato, ma delizia anche per tutti i sensi poiché la sala si affaccia sulla spiaggia e il mare è cosi vicino che sembra di poterlo toccare. Un vero incanto a 360 gradi, naturale e semplice, e proprio per questo raro e prezioso.
Taverna del Capitano
piazza delle Sirene, 10 – Nerano (Na)
t. 081 8081028
www.tavernadelcapitano.it