Nonostante la crisi, il 2011 per questa cantina segna un + 8%.
Cresce Valle dell’Acate, soprattutto nell’export. Un anno positivo quindi quello appena passato che fa dire al volto della cantina acatese, Gaetana Jacono (nella foto), di essere “usciti dalla congiuntura negativa”.
Alla luce dei successi ottenuti oltre confine, l’azienda affronta la nuova edizione del Vinitaly con ottimismo. Forte anche di una nuova politica di comunicazione, voluta proprio dalla Jacono.
“La prima giornata della fiera sarà per noi un momento importante. Incontrare il pubblico direttamente è diventata una parte fondamentale del nostro lavoro. Ci stiamo muovendo per il contatto diretto, è il nostro nuovo indirizzo. Abbiamo deciso di rivolgerci con attenzione al cliente finale. Lo stiamo facendo di più rispetto al passato. Questo non significa che vogliamo bypassare la rete vendita da cui non possiamo prescindere”.
Incontri, degustazioni a tema, comunicazione sui social network sono le strategie messe in atto per alleggerire il vino di quell’immagine astratta che ancora gode presso una grande fetta di consumatori, come spiega la produttrice: “In questo gigantesco rapporto globale nel prossimo futuro avrà successo chi riuscirà ad entrare nelle case, chi riuscirà a stare personalmente vicino al proprio cliente, costruendo con questo un rapporto privilegiato. Solo così il cliente può imparare a fidarsi, a capire il lavoro che sta dietro ad una cantina e a rispettarlo. Il vino non deve essere più un’entità astratta. Dobbiamo toglierlo dall’altare sul quale per troppo tempo lo abbiamo relegato. E questa è la strada giusta, perché consente di constatare immediatamente se quello che si comunica arriva, se si dà il messaggio giusto. Per noi il vino è un sogno, un sogno che vogliamo condividere”.
A Verona Valle dell’Acate schiererà i rossi che l’anno passato hanno sostenuto l’azienda assicurandole il trend positivo nei mercati: Il Cerasuolo di Vittoria e il Frappato. Vini schietti e di territorio, quelli storici della cantina, li definisce la produttrice.
“Alla fine nei momenti bui, hanno dimostrato di avere la stoffa, sono i vini del territorio. A ruota ci ha dato molte soddisfazioni anche il Moro che, nonostante soffra del nome Nero d’Avola, esprime il territorio ragusano, è vellutato e fruttato, caratteristiche che gli hanno garantito il successo. Adesso sta vivendo un mood positivo, in questo ci leggo il superamento della crisi della parola Nero d’Avola”.
Il rosso siciliano per eccellenza la cantina ha voluto ingentilirlo con l’impiego dei tonneaux, che ha cominciato ad utilizzare nel 2007 arrivando, gradualemente fino ad oggi, a usarli al 90%.
A Verona fiere, presenterà le nuove annate dei tre rossi, Cerasuolo di Vittoria 2009, il Moro 2009, il Frappato 2011 e delle altre etichette. Tra questi il Grillo Zagra 2011, che la Jacono dedica al produttore Marco de Bartoli.
“Lo devo a lui se oggi ho le vigne di Grillo nella mia tenuta. Fino a poco tempo fa era raro trovarne nella mia zona. Mi innamorai di questo vitigno assaggiando un Grillo che Marco produceva a Pantelleria. Decisi così di piantare alcune vigne di quest’uva. Oggi è il vino che va via subito già al tempo della vendemmia. Ne produciamo 15.000 bottiglie per ora ma pianteremo altre vigne per soddisfare la richiesta. Sono entusiasta dell’identità che esprime alla nostra latitudine e sui nostri terreni. Lo dedico proprio a Marco”.
Altra anteprima e’ il Bidis 2010, vino che sostiene il progetto “Francisville, città dei mestieri”, promosso dalla Fondazione Francesca Rava impegnata nella ricostruzione di Haiti. “Parte del ricavato della vendemma lo devolveremo alla fondazione che sta lavorando seriamente in quel territorio distrutto dal terremoto. Lo abbiamo già fatto con il Bidis 2009 e proseguiremo con la nuova annata. A Verona lo si assaggerà in anteprima, l’uscita nel mercato è prevista per ottobre-novembre”.
Le aspettative dell’azienda sul Vinitaly sono positive anche per la nuova formula del calendario. Un’organizzazione migliorata e più efficace per lo sviluppo dei contatti, secondo la Jacono, e per continuare a coltivare i mercati già consolidati, che la produttrice ha deciso diseguire per il resto dell’anno personalmente. Forte negli Usa, Valle dell’Acate ultimamente sta lavorando anche in quelli asiatici, Hong Kong, Taiwan e Giappone.
“Sono mercati estremamente energetici. Hanno grandi potenzialità di assorbimento ma vedo la necessità di creare appuntamenti di tipo culturale, di indottrinamento, con seminari che aiutino a spiegare la storia dei nostri luoghi. Senza un appoggio ai vini di tipo culturale, il mercato continuerà a spaccarsi in due ricercando o i super brand o i vini di prezzo, togliendo la possibilità dello sviluppo di un canale medio nel quale possiamo inserirci e lavorare bene”.
C.d.G.
Coordinate dello stand al Vinitaly: corridoio B stand n 13
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