di Lorella Di Giovanni
C’è un paesaggio che si vede, si sente e si ascolta, ma anche uno che si annusa, si tocca e si gusta: ci troviamo nelle Valli di Tures e Aurina, tra i luoghi più incontaminati dell’Alto Adige.
Ottanta imponenti monti che raggiungono anche i tremila metri fanno da cornice a queste splendide Valli che si estendono da Brunico a Casere, passando per Campo Tures.
Il paesaggio che si vede è quello del Parco Naturale delle Vedrette di Ries-Aurina con i cieli stellati, i ruscelli argentati, le cime innevate, i ghiacciai in lontananza, i boschi infiniti e i prati immensi. Questi ultimi sono punteggiati dai tipici masi di montagna, dagli animali al pascolo e da piccole chiesette e cappelle isolate; testimonianza della religiosità popolare che caratterizza da sempre l’esistenza delle popolazioni rurali alpine.
(I masi di montagna)
Il paesaggio che si sente è quello dello scorrere veloce del torrente Aurina tra gli echi dell’acqua e dei sassi smossi, e delle spumeggianti e potenti cascate di Riva di Tures: una vera vertigine uditiva. L’Aurino nasce dalla Vetta d’Italia e, formando la Valle Aurina e la Valle di Tures, attraversa i comuni di Predoi, Valle Aurina, Campo Tures e Gais mentre le Cascate si trovano a Campo Tures nella Valle Riva e offrono ai visitatori uno spettacolo che toglie il respiro.
Il paesaggio che si ascolta è quello delle mille leggende e favole del Sudtirolo tra gnomi, nani, streghe e maghi e dei racconti mitologici sull’homo silvanus, irsuto e dalla forza sovrumana. Tanti misteri avvolgono le Valli e ogni sasso e ogni albero narra storie vissute. Come quelle legate alle avvincenti vicende del Castello di Tures e dei numerosi personaggi che lo hanno abitato.
(Il museo dello speck)
Il paesaggio che si tocca è quello dei freschi prati sfalciati e delle acque tonificanti dei ruscelli e corsi d’acqua freddissima. I legni che diventano intarsio nelle mani di abili intagliatori e la delicata lana di pecora tosata, cardata e filata che si trasforma nel feltro delle tipiche pantofole altoatesine e nei pregiati cappotti di loden, completano l’esperienza tattile.
(Alcuni dei vini del territorio)
Il paesaggio che si annusa è quello dei sentieri odorosi di resina nei boschi e della fioritura alpina nei prati. In questi luoghi la natura profuma intensamente di piante e fiori dalle proprietà aromatiche e officinali. La conoscenza di queste erbe speciali e la loro utilizzazione a scopo terapeutico e per la preparazione di gustose ricette sono tramandate oralmente dagli abitanti dei masi.
(Il torrente Aurina)
Il paesaggio che si gusta è quello delle malghe dove i contadini producono gli alimenti in armonia con la natura e ridanno alla terra ciò che hanno preso. Mele, frutti di bosco, erbe aromatiche, pane nero integrale, vino e grappe, miele e prodotti dell’allevamento trionfano nel paniere dei prodotti tipici e tradizionali; utilizzati dalla cucina sudtirolese per la preparazione di armoniose sinfonie di gusto.
(Il ristorante dell’AlpenschlÖssl & Linderhof Hotels)
Per il corso pedonale della cittadina di Brunico c’è un luogo in cui i profumi e i sapori del Sudtirolo rievocano magiche atmosfere di altri tempi (quelli della dura vita dei contadini) e di altri luoghi (i masi isolati di montagna): si tratta della gastronomia Tito Speck dove, da sessanta anni, le antiche ricette di Tito Braito (titolare del Maso dello Speck nella Valle di Fiemme) sono utilizzate nella produzione artigianale di numerose specialità tipiche. In questo negozio si possono degustare e acquistare mieli, confetture, vini, grappe, pani e pasta, prodotti da forno tradizionali, erbe aromatiche e tanto altro. In un tale tripudio di meraviglie per il palato i protagonisti assoluti sono soprattutto le eccellenze casearie e il rinomato speck. A quest’ultimo è stato dedicato il primo “Speck museum” al mondo, realizzato proprio nelle grotte scavate sotto il locale di Tito. Tra i formaggi d’alpeggio si segnala il Graukäse: formaggio grigio senza caglio e privo di grassi con tipico aroma maturo, prodotto per tradizione nelle Valli di Tures e Aurina.
(Sella di capriolo in crosta di timo su patate croccanti)
Nella località di Cadipietra in Valle Aurina, dove il torrente Aurino scorre veloce, si può vivere un’esperienza gustativa insolita. Al ristorante dell’AlpenschlÖssl & Linderhof Hotels, la famiglia Steger propone ai suoi ospiti un ricco menù in cui la cucina altoatesina incontra quella mediterranea: crema alle erbe e fiori alpini con crostino di pane e gambero alla griglia, involtini di melanzane con roastbeef e zucchine, canederli pressati della Valle Aurina su insalata tiepida di crauti con speck e vellutata all’erba cipollina, soufflé al formaggio grigio con crostini di pane nero e salmone affumicato. Non mancano i sapori di terra e di acqua: sella di capriolo in crosta al timo su patate croccanti e sorbetto al ginepro, rosticciata classica di carne di vitello (HerrengrÖstl) con erbe aromatiche, filetti di lucioperca con risotto alla menta e tempura di verdure. Tra i dolci, il tradizionale Strudel di mele e il kaiserschmarrn ghiacciato con frutta flambè. La carta dei vini è dedicata alle etichette dell’Alto Adige.