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Vini e territori

In Danimarca c’è “l’ostrica safari”: la caccia ai molluschi che segue il ritmo delle maree

20 Luglio 2020
Thomas_Hyrup_Christensen Thomas_Hyrup_Christensen

di Maria Cristina Castellucci

Il mare di Wadden è una porzione di Oceano Atlantico fra la Danimarca, la Germania e i Paesi Bassi, formatosi all’indomani dell’ultima glaciazione, circa 10mila anni fa, e soggetto a portentose variazioni di livello.

Ogni giorno le maree spostano un miliardo di metri cubi d’acqua, scoprendo e ricoprendo 600 chilometri quadrati di sabbia fangosa e… banchi di ostriche. A dire la verità, le ostriche da queste parti non dovrebbero proprio starci. Sono spuntate quasi da un giorno all’altro, a una mezza dozzina di chilometri dalla costa, e non c’è stato modo di sbarazzarsene. Una vera pestilenza per l’ambiente naturale, ma una specie di bengodi per gli appassionati che, partecipando all’Ostrica Safari organizzato dal Centro Naturalistico Vadehavscentret di Ribe, in Danimarca, possono raccoglierne, e mangiarne, quante ne vogliono. Con il valore aggiunto della consapevolezza di aver fatto del bene all’ambiente.

(ph Thomas Høyrup Christensen)

Si parte presto, al mattino, dal Centro Naturalistico. Qui si incontra la guida, indispensabile perché, per avventurarsi nell’ampio parco (che è Patrimonio Unesco), bisogna conoscere i tempi delle maree, in modo da non correre alcun pericolo. Sempre per motivi di sicurezza, l’escursione viene proposta nei mesi invernali, quando la temperatura dell’acqua più bassa previene il depositarsi, nelle ostriche, di alghe potenzialmente velenose. Raggiunta la riva del mare, ci si incammina in uno scenario fenomenale: una distesa di sabbia e fango piatta, sterminata e scintillante. Il cielo si riflette nelle pozze d’acqua ricoperte di uno strato sottilissimo di ghiaccio, sicché sembra di stare fra migliaia e migliaia di specchi, a perdita d’occhio. Secondo il periodo si possono avvistare anche tantissimi uccelli: ogni anno transitano da qui circa dodici milioni di migratori. Dopo un ultimo sforzo con l’acqua alle ginocchia si arriva al banco di ostriche e può iniziare l’arrembaggio. Le ostriche, che possono essere anche piuttosto grandi (nel 2013 è stata trovata un’ostrica lunga 35,5 centimetri, la più grande del mondo, pesante 2,5 chili), sono molto saporite. Quando si riprende la via del ritorno, resta indietro una scia di conchiglie aperte, l’interno madreperlato sfavillante, in straordinario contrasto cromatico col grigio dei banchi. Negli zaini e nei secchi, ciascun escursionista porta con sé diversi chili di prelibati crostacei.

(ph Thomas Høyrup Christensen)

Le escursioni a tema “ostrica” sono due: una più lunga, il safari di otto chilometri, della durata di circa cinque ore; e il tour più breve, lungo circa la metà e della durata di 3 – 4 ore, al quale possono partecipare anche i bambini più grandicelli. Entrambi si prenotano tramite il sito vadehavscentret.dk (anche in inglese) che propone un gran numero di attività per adulti e bambini come l’escursione per avvistare le foche, il laboratorio di acquavite ecc. Chi non si sente in forma o non ha tanta voglia di camminare, può optare per una escursione in barca: si raggiungono i banchi e qui, muniti di stivaloni, secchi e coltelli si può scendere e fare incetta di ostriche. Si gustano a bordo, con un bicchiere di bollicine (info: bb-mandoe.dk/turfaergen-mandopigen?lang=en)