Soldera decide di lasciare il Consorzio del Brunello di Montalcino, se in polemica o no lo sapremo solo al momento della dichiarazione ufficiale del produttore toscano che spiegherà le motivazioni di questa mossa.
Intanto diamo qualche dato sul Consorzio, presieduto da Fabrizio Bindocci, e sul disciplinare che difende la qualità di un vino e di un territorio conosciuto in tutto il mondo. La zona di produzione di questa Docg si trova nella provincia di Siena a sud del monte Amiata tra i fiumi Ombrone, Asso, Arbia e Orcia. Il territorio comunale si estende per 24mila ettari ma solo 3.500 sono vitati, di questi 2.100 coltivati a Sangiovese destinato a Brunello di Montalcino Docg. Sono 208 i produttori imbottigliatori associati. Il disciplinare di produzione, prevede solo uso di uva Sangiovese e una resa per ettaro di 80 quintali. L’affinamento prevede due anni in rovere e quattro mesi in bottiglia, che aumentano a 6 per il Riserva. Per preservare al massimo la qualità e l’origine geografica del vino, l’imbottigliamento può avvenire solo nella zona di produzione. Nel mercato, il vino viene immesso il 1° gennaio del 5° anno successivo alla vendemmia (del 6° anno per la Riserva).