Anche la Calabria si dota di una Enoteca Regionale.
Associazione di diritto privato a partecipazione pubblica istituita con legge regionale. Porta la denominazione di Casa di vini di Calabria. Ad averla costituita 45 soci: l’assessorato regionale all’Agricoltura; l’Unione regionale delle camere di commercio della Calabria; una quindicina di produttori; le province di Reggio Calabria, di Crotone e di Catanzaro; i comuni di Lamezia Terme, Crucoli e Longobardi; il Consorzio di Tutela Doc Cirò; le associazioni legate al settore del vino e che si occupano anche di promozione.
Parla il neo presidente eletto Gregorio Mungari Cotruzzolà
La firma all’atto costitutivo è stata messa venerdì a Nicastro, frazione del comune di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro. Nata per sostenere e promuovere il vino Made in Calabria, i suoi territori e i marchi di qualità e a denominazione. La regione, che in quest’ultimi anni ha mosso timidi passi nella promozione del comparto dentro i confini nazionali e fuori, adesso ne fa uno decisivo aprendo un capitolo di iniziative e progetti per supportare il brand Calabria.
Nella prima fila da sinistra Gregorio Mungari Cotruzzolà (presidentedel cda),
Sebastiano Panzarella (il notaio), Salvatore De Biase e Giuditta De Santis (consiglieri di amministrazione).
Sembra decisa così a recuperare terreno la “punta d’Italia” e lo farà con un programma a lungo termine e che sarà definito nelle prossime settimane. Vedrà, infatti l’avvio non appena l’Enoteca diventerà operativa, entro i primi giorni di gennaio, secondo la stima dei tempi tecnici necessari a mette in moto la macchina dopo la costituzione.
“L’obiettivo è quello di recuperare l’immagine della Calabria – spiega il neo presidente dell’Enoteca Regionale Gregorio Mungari Cotruzzolà, esperto di marketing territoriale e del vino -. Non lo faremo con interventi spot o con le singole fiere. Fino ad ora le risorse messe in campo non hanno dato un ritorno a causa di iniziative di promozione non adeguate. Noi valuteremo le esigenze delle aziende vinicole. Abbiamo l’esigenza di renderci più riconoscibili. Purtroppo la Calabria paga un cono d’ombra che l’ha oscurata per troppo tempo”. In campo scende così una “squadra” che fa pensare al concretizzarsi di una forma mentis di difficile attecchimento nella cultura del Sud: quella del fare sistema. “Abbiamo la presunzione e la convinzione di fare sistema in questo momento – tiene a ribadire Cotruzzolà -. La situazione è difficile a causa della crisi e se non ci si muove così adesso si rischia di fare solo sistema da un condominio all’altro”, aggiunge.
Vigneto sul mare nel cirotano
Di carte l’Enoteca Regionale ne giocherà di sicuro molte, sulla scena nazionale e internazionale, e sono i punti di forza non valorizzati fino ad ora, con il risultato che per molto tempo uno dei territori d'Italia più ricchi dal punto di vista enologico è rimasto fanalino di coda. Anticipa infatti Cotruzzolà: “Intanto la Calabria sfrutterà il fattore novità. E qualcosa di non conosciuto suscita sempre la curiosità dei consumatori. Poi ci giochiamo la grande varietà che la caratterizza. In Calabria non c’è omogeneità del gusto. Il nostro elemento di forza è che la regione varia da area ad area, per cui lo stesso vitigno dà risultati completamente diversi, cosa già stata dimostrata dallo sforzo dei singoli produttori e apprezzata dalla critica e dalle guide ma, appunto, si è trattato solo di iniziative isolate”.
Due saranno le sedi dell’Enoteca Regionale, quella legale a Cirò, mentre a Lamezia Terma sarà operativa la sede per l’innovazione tecnologica.
C.d.G.