Ezio Rivella presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino
L’assemblea dei soci del Consorzio del Brunello di Montalcino ha approvato la decisione di ridurre ulteriormente la resa per ettaro, scendendo a 60 quintali rispetto agli 80 previsti dal disciplinare.
Prosegue così con decisione, spiega una nota del Consorzio, la politica iniziata nel 2006 di contenimento delle rese a supporto di una maggiore qualità e di un migliore posizionamento sul mercato internazionale. Una scelta coerente con quanto avvenuto negli ultimi cinque anni, quando sempre i produttori avevano spostato il limite a 70 quintali. «Una decisione coraggiosa – commenta il presidente del Consorzio Ezio Rivella – che si è rivelata vincente. I frutti, sia in termini di posizionamento di mercato sia di qualità. si sono subito visti, come testimoniano l’annata 2006 e la recente vendemmia 2010. Una scelta che conferma la politica intrapresa da tempo e mirata al corretto posizionamento del vini montalcinesi sul mercato internazionale». A tutela dei piccoli produttori è stata inoltre garantita la possibilità di mantenere le rese a 70 quintali per il primo ettaro di vigna, in modo da sostenere le aziende che, avendo poca estensione di vigne, vogliano mantenere volumi più alti. I dati rilevati nel corso del 2010 – prosegue Rivella – fanno emergere, che il numero di bottiglie di Brunello di Montalcino vendute ammonta a 8.300.000, contro i 7.200.000 del 2009, con un incremento del 15%. Bene anche gli altri vini: 3.200.000 bottiglie di Rosso, invariate rispetto al 2009, 200.000 bottiglie di Sant’Antimo, 40.000 quelle di Moscadello. Di questi oltre 11 milioni di bottiglie commercializzate nel 2010, il 62% è stato venduto sui mercati internazionali. Il fatturato 2010 è cresciuto di circa il 5%, passando dai 135.000.000 di euro del 2009 ai 142.000.000 di euro del 2010.