La nona edizione dell’Anteprima del Bardolino e del Chiaretto si terrà domenica 5 marzo a Lazise, nel cuore dell’area di produzione, sulla riviera veronese del lago di Garda.
Di scena, nel trecentesco edificio della Dogana Veneta, affacciata sul porticciolo, 41 produttori che alle proprie postazioni porranno degustazione complessivamente 124 vini, provenienti in prevalenza dall’annata 2016 ma, nel caso del Bardolino, anche dalla 2015, considerato che sono sempre più numerosi i vignaioli del territorio che scelgono di allungare i tempi di uscita sul mercato dei loro vini, per giocare la carta dell’eleganza. Più in dettaglio, saranno a disposizione del pubblico 43 etichette di Bardolino Chiaretto, 17 di Chiaretto Spumante, 37 di Bardolino della vendemmia 2016, 27 dell’annata 2015, con qualche aggiunta anche di vini di millesimi precedenti.
La manifestazione, organizzata dal Consorzio di tutela del Bardolino e dal Comune di Lazise, con il sostegno del Banco BPM – Divisione Banca Popolare di Verona, è ad ingresso libero. L’orario di apertura va dalle 10 alle 18. Per la stampa specializzata è a disposizione una sala degustazioni nell’adiacente palazzina dell’ex biblioteca civica.
La doc del Bardolino, che interessa 3 mila ettari di vigneto distribuiti su sedici comuni del Garda veronese e del suo entroterra, è stata riconosciuta, tra le prime in Italia, nel 1968. La produzione totale è intorno ai 28 milioni di bottiglie, di cui 10 milioni nella tipologia Chiaretto (erano 4,5 milioni otto anni fa), che nella sua nuova interpretazione più chiara e più orientata a note agrumate e floreali sta conquistando nuovi mercati, sino a pochi anni fa inesplorati per il mondo vinicolo bardolinese. Oltre i 100 milioni di euro il giro d’affari complessivo, cui andrebbe peraltro sommato il fortissimo indotto turistico derivante dalla produzione vinicola, che vede flussi crescenti di visitatori sul Garda orientale, accolti anche in strutture enoturistiche collocate presso le cantine.
“Negli ultimi anni – dice il presidente del Consorzio di tutela del Bardolino, Franco Cristoforetti – il Chiaretto è diventato l’ambasciatore della nostra area vinicola, aprendo nuove prospettive di mercato, ad esempio in Scandinavia, negli Stati Uniti o nel Canada e affermandosi come il principale vino rosato italiano a menzione geografica. Una crescita cui ha fatto riscontro anche il riconoscimento della critica internazionale: varie etichette di Chiaretto hanno ottenuto rating pari o superiori alla fatidica quota di 90 centesimi, raramente attribuita a dei rosé. Per il Bardolino, si è costituito presso il Consorzio di tutela un gruppo di lavoro di una quindicina di aziende che si sta impegnando nella riscoperta delle prerogative organolettiche delle microzone interne alla nostra ampia area di produzione, con l’obiettivo di tornare a valorizzare le peculiarità territoriali già note a fine Ottocento, quando il Bardolino era esportato nei grandi hotel svizzeri, dove era venduto insieme con i rossi di Borgogna”.
C.d.G.