Adua Villa e Tonino Guzzo
Dal Grillo al Nero d’Avola, ma calati nel territorio. Sicilia? No. Valle dei Templi. Tutto parte da lì. E i vini rispecchiano quelle suggestioni.
C’è un pezzo di arenaria tra i tavoli della degustazione della cantina d’Alessandro. Il riferimento a quella pietra con cui sono stati fatti i templi è un riferimento molto forte. D’altra parte la degustazione organizzata al Vinitaly ha un titolo che lascia pochi dubbi: “Assaggi di storia”.L’azienda d’Alessandro, l’unica azienda che sorge nella Valle dei Templi, nel cuore della cultura ellenica, dove sorgono i vigneti di questa azienda è nata nel 2006 e ha dato alla luce la sua prima bottiglia nel 2008 per poi galoppare verso la ribalta, soprattutto nel resto del mondo. La sommelière Adua Villa e l’enologo dell’azienda Tonino Guzzo hanno presentato le ultime annate assieme a Giacomo d’Alessandro: dal Grillo all’Inzolia, dal Cataratto al Nero d’Avola, dal Syrah al Nero d’Avola/Syrah.
Col Grillo 2010 emerge la Sicilia autentica aromatica e succosa. Al naso si rivela immediata la freschezza di questo vino, naso di fiori bianchi e pere Williams in un caldo incontro di aromi. In bocca il tocco è morbido, una carezza d’uva. Mentre l’Inzolia, stessa annata, è l’espressione naturale del territorio agrigentino, un bianco piacevole, che emana profumo diagrumi e fiori bianchi, dal gusto lineare ed equilibrato che esalta un’ottima acidità e sapidità. Sia in inverno che in estate è ottimo in ogni occasione, è il trucco del suo successo è dato dalla vendemmia anticipata spiega Tonino Guzzo che serve a preservarne profumi e sapidità. Il Cataratto D’Alessandro, come ha sottolineato Adua Villa, è un vino vincente per la sua lucentezza e per il suo profumo, che rappresenta in modo magistrale il territorio agrigentino. Deciso e coraggioso il Nero D’Avola ’09, che viene presentato in un universo vitivinicolo, dove spesso di questa cultivar se ne è inflazionata la commercializzazione. Ma qui entra in gioco sempre il territorio da cui prende vita a sancirne le sfumature. E’ un Syrah immediato quello presentato assieme alle altre etichette, millesimo ’09. Caldo e avvolgente ma senza fronzoli. Mentre il connubio tra Nero d’Avola e Syrah, 2008, è una rincorsa tra i due vitigni nel far prevalere la mediterraneità.
C.d.G.