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Tendenze

“Troppi insolventi”. E azienda di Montalcino cancella mille clienti in Italia

28 Agosto 2013
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Bindocci: “Tra chi non paga anche ristoranti stellati”. Zingarelli (Chianti classico-Rocca delle Macìe) meno drastico: “Nessuna differenza sostanziale rispetto al passato”


Fabrizio Bindocci

Enoteche anonime, ma anche ristoranti stellati. Pagamenti a singhiozzo al Sud, così come al Centro, tanto quanto al Nord.

È trasversale la schiera dei mille clienti italiani cancellati dal portafoglio dall’azienda Il Poggione retta da Fabrizio Bindocci, che è anche presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino.

E meno male che c’è l’estero dove Montalcino vende il 65% della propria produzione e dove per l’incasso la puntualità è una regola. “Germania, Usa, Svizzera, Gran Bretagna, Europa dell'Est – afferma Bindocci – chiedono il Brunello e la qualità, non abbiamo problemi con loro. Sul mercato italiano, invece, stendiamo un velo pietoso e lo dico con dispiacere”.

Bindocci parla dopo aver raccolto lo sfogo del distributore delle bottiglie de Il Poggione: “L'attesa media è arrivata a 187 giorni, oltre sei mesi. Non si può lavorare così. Il distributore paga il vino a noi e poi ha difficoltà a farselo pagare da enoteche e ristoranti, così per evitare disagi ha dovuto cancellare mille clienti. Preferisce non servirli piuttosto che dover avere a che fare con problemi”. E non è una questione regionale. “Un po’ in tutta Italia c’è questa cattiva abitudine – fa notare Bindocci – e dirò di più tra gli insolventi ci sono anche ristoranti stellati”.


Sergio Zingarelli

Il quadro a tinte fosche dipinto da Bindocci viene però rasserenato da Sergio Zingarelli, patron di Rocca delle Macie e attuale presidente del Consorzio del Chianti Classico. “La minore liquidità del mercato, per tutti i motivi che conosciamo – spiega Zingarelli – mi ha impegnato in un maggior controllo sul settore commerciale ma, per quanto mi riguarda, non tanto da sentire una differenza importante rispetto al passato. Attività di ristorazione in difficoltá ce ne sono sempre state, ma io ho una clientela storica affidabile e una forza vendite che, nei confronti di quella nuova, sta un po' più attenta”.

Francesco Sicilia